10 settembre 2010
Due sere fa, verso le 22.30 mentre facevo zapping televisivo, mi sono sintonizzato durante la messa in onda di un servizio di Voyager, trasmesso su RAI2.
Non guardo con costanza questo programma perché talvolta propone degli argomenti un po' troppo "esoterici" e quindi dal mio punto di vista non credibili.
Altre volte invece espone inchieste scientifiche che raccontano i tentativi o i progressi che la Scienza compie man mano che passa il tempo.
Nello specifico, il servizio "Più veloci della luce" ha catturato la mia attenzione.
In pratica si ipotizza che alcune particelle potrebbero muoversi oltre la velocità della luce violando apparentemente la teoria della relatività ristretta di Einstein secondo la quale la velocità della luce è un limite irraggiungibile.
La contestazione, o meglio la rivisitazione di questa teoria nel senso di aggiungere ulteriori complessità pur coerenti con la sua esistenza, è uno scoglio molto duro da sorpassare ma, nonostante tutto ciò sembri fantascienza, sta di fatto che molti scienziati da anni studiano i moti superluminali (a velocità maggiore della luce) con il conforto di esperimenti che hanno dato risultati soddisfacenti, almeno nel campo delle onde elettromagnetiche.
In Italia il prof. Erasmo Recami, attualmente docente di Fisica della facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Bergamo, si occupa da trent'anni di questo argomento, una dimostrazione in più che i Cervelli esistono anche nel nostro Paese.
Oltre alle onde elettromagnetiche superluminali gli scienziati ipotizzano anche l'esistenza di particelle chiamate Tachioni, che avrebbero la caratteristica di muoversi a velocità maggiori della luce.
Molti sanno che ci sono funzioni matematiche che possono essere interrotte da un limite, pur continuando ad esistere un intorno sinistro e un intorno destro del limite stesso, in questo caso rappresentato proprio dalla velocità della luce, oltre il quale la funzione stessa continua ad esistere.
Un facile esempio abbastanza calzante è rappresentato dalla curva che rappresenta il valore della tangente trigonometrica in funzione dell'angolo alla quale viene calcolata, dove si vede che essa perde significato a 90° più i multipli interi di 180°, ma continua ad esistere per tutti gli altri valori angolari.
( http://it.wikipedia.org/wiki/Tangente_(trigonometria) ).
Quello che mi affascina in ciò è che non verrebbe violata la relatività ristretta di Einstein perchè le ipotetiche particelle si muoverebbero solo oltre questo limite, ma non sotto.
Allo stesso modo le particelle che conosciamo si muovono solo sotto questo limite ma non sopra.
In termini matematici, spiegava in buona sostanza il professore intervistato, la velocità della luce è un limite, una specie di barriera fisica non attraversabile dalle onde elettromagnetiche e forse dalle particelle stesse, che tuttavia non impedisce la loro esistenza nei propri settori.
Il bello di tutto ciò è che se venisse confermata l'esistenza dei tachioni si potrebbe anche pensarli come particelle che viaggiano indietro nel tempo e qui si aprirebbero degli scenari tanto vasti quanto eleganti, incredibili ed intriganti.
Del resto l'uomo si evolve cominciando dal pensiero, dall'intuizione, ai quali seguono le attività necessarie per la loro concretizzazione e per ottenerne i successivi benefici.
Non vale quindi la pena di continuare la ricerca?
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