8
luglio 2011
Basta
poco per constatare che la natura non è necessariamente quella fragile entità
che a volte pensiamo che sia.
Basta
un temporale estivo, come quello capitato oggi pomeriggio a Milano, perché il
volto benigno, amico e protettivo della natura cali la maschera per mostrare i
suoi muscoli anche se per pochi minuti.
Una
pioggia torrenziale e chicchi di grandine grandi ancora più delle ciliegie dopo
un' ora dalla loro caduta, hanno causato la paralisi del traffico,
l'allagamento delle strade e anche danni materiali.
Stavo
per uscire dal lavoro per tornare a casa con la moto, come sempre, quando ho
constatato che sarebbe stato meglio fermarsi e aspettare la fine del temporale.
Terminato
lo scroscio sono salito in moto e ho visto che le strade erano allagate perché
i tombini delle fognature non ricevevano più acqua, un po' per la quantità che
era sparsa sulla strada e un po' perché le foglie, spezzate e strappate dagli
alberi, trascinate al suolo dalla grandine, li avevano ostruiti.
L'asfalto
era particolarmente viscido proprio a causa delle foglie che avevano
trasformato il terreno in un lunghissimo tappeto verde e per i chicchi di
ghiaccio sparpagliati sopra.
Qua
e là rami caduti ostruivano parzialmente il percorso e in pochi chilometri di
strada ho anche visto tre alberi abbattuti, uno dei quali, dopo aver divelto
una cancellata metallica, ha ostruito una via bloccando il traffico
locale.
Le
sirene dei veicoli di soccorso chiedevano strada e mentre raggiungevo casa, un
forte profumo di verde appena tagliato, misto a quello della pioggia
riempiva l'aria.
Fortunatamente
Milano è una città di pianura e non succede che l'acqua caduta possa prendere
velocità e causare ulteriori danni come le frane capitate proprio ieri sul
vicino lago di Como.
Basta
poco per constatare che un soffio in più della natura sia in grado di produrre
un'infinità di danni anche umani e rimettere in discussione tante nostre
certezze e tanta nostra sicurezza.
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