9/8/2010
Turista fai da te? No Alpitour? Ahi ahi ahi!
Molti si ricorderanno questo slogan tormentone di una quindicina
di anni fa!
Un viaggio di piacere intrapreso per una vacanza è sicuramente
fra le cose più interessanti e gratificanti che si possono compiere nella vita.
Ci sono tanti modi di viaggiare: c'è il pacchetto tutto compreso
organizzato solitamente da un Tour Operator e rivenduto in agenzia, c'è il
viaggio autoorganizzato e c'è l'avventura vera e propria che consiste nel
muoversi con mezzi per lo più di fortuna in luoghi non attrezzati per la
ricezione del turismo con problemi di qualsiasi tipo, non ultimo le condizioni
sanitarie.
A seconda dei luoghi di destinazione io opto per le prime due
soluzioni.
Nel primo caso è sicuramente bello trovare già tutto pronto,
dagli alberghi al vitto con la possibilità di escursioni supplementari.
Un esempio tipico è la vacanza marina nei paesi tropicali,
riposante, rigenerante, spesa solo all'insegna del relax e dello stare bene,
eventualmente intercalata dalla visita pianificata di luoghi interessanti
situati nelle vicinanze.
Il metodo di viaggio che preferisco però è quello progettato in
autonomia.
Il vantaggio è che si programma da sé cosa visitare e quanto
tempo fermarsi in ogni luogo, si può decidere se privilegiare le visite ai
musei e in quale misura piuttosto che visitare i paesaggi, quanto sostare in
una città e quanto dedicare agli spazi circostanti.
Un altro vantaggio è quello di essere a contatto diretto con le
abitudini, la cucina, i comportamenti, l'organizzazione ed i problemi del luogo
visitato anzichè viverlo in modo più distaccato, come fosse un documentario
visto in TV.
Esiste anche il rovescio della medaglia: se si tratta di un
viaggio all'estero, spesso la lingua può essere un problema per non parlare
degli spostamenti in loco, o cercare locali per la ristorazione sperando che il
cibo sia di nostro gradimento, o trovare una semplice farmacia in caso di
minime difficoltà di salute.
La pianificazione di un viaggio non deve essere capillare
soprattutto se si visita quel luogo per la prima volta, perché non si può
sapere a priori cosa e quanto di ciò che vedremo ci interesserà, ma è
necessario avere già una traccia, un canovaccio della situazione e questo
richiede uno sforzo preparatorio non indifferente.
Ad esempio, oltre la prenotazione di un volo, bisogna immaginare
dove si andrà a risiedere e per quanto tempo e se ci si muoverà con un'auto a
noleggio piuttosto che con mezzi pubblici.
E' importante preparare un elenco delle mete principali e
secondarie da visitare.
L'elenco poi può essere più o meno fitto e se mal preparato e
pianificato si rischia di esagerare con la quantità di spostamenti da eseguire
( e questi richiedono spesso molto tempo).
Un errore molto frequente è quello di voler vedere tantissimo in
poco tempo: pensate ad uno straniero che in 15 giorni voglia vedere l'Italia:
si sposterà da Venezia a Firenze, da Roma a Napoli, alle isole...Visto
che noi che leggiamo queste righe siamo italiani sappiamo che la cosa non è
possibile e, peggio ancora, c'è il pericolo di fare un gigantesco risotto, di
immagini, emozioni, sensazioni, gusti e profumi per cui già poche settimane
dopo il rientro tutta l'esperienza assumerà un senso di vissuto estremamente
mediato e confuso.
Ritengo che l'ideale sia visitare pochi luoghi alla volta in
modo più approfondito.
Durante il percorso una valida guida turistica cartacea ci darà
i ragguagli di ciò che si vede e poi una buona documentazione fotografica e
filmata fornirà un supporto alla nostra memoria.
Un'altra cosa da considerare è la stanchezza.
Esiste la stanchezza giornaliera che si recupera con il sonno,
ma c'è anche una stanchezza cumulativa che si manifesta dopo 10 o 15 giorni e
che limita pesantemente la capacità di osservazione e apprendimento nei giorni
successivi causando possibili malumori.
Questa oltretutto è anche in funzione del clima e del modo di
mangiare.
I parametri da considerare sono quindi molteplici, aggiungo
velocemente il fuso orario, l'allenamento fisico, l'abitudine mentale a stare
fuori casa, il numero delle persone che ci accompagnano, la loro età e l'omogeneità
degli interessi che il gruppo ha.
Sorrido pensando che dopo tutto quello che ho scritto una
persona preferirà affidarsi ad una rassicurante agenzia di viaggio invece, una
volta valutati correttamente e consolidati questi parametri, ne uscirà un
viaggio con i fiocchi, un'esperienza di vita unica, incancellabile e potremo
fare a meno anche del vecchio slogan.
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