mercoledì 6 agosto 2014

Mina e Laura Pausini



26 marzo 2010


Mentre commentavo il post di una persona sul compleanno di Mina, mi è tornato in mente per l'ennesima volta il paragone tra lei e Laura Pausini, da molti considerata la sua erede artistica italiana.
Volevo infatti scrivere questo post intitolandolo "Mina vs. Laura Pausini", ma poi mi sono chiesto perché.
Perché metterle in competizione, perché assegnare loro il titolo della migliore da parte di una persona, io, che non ha i requisiti per potere dare dei giudizi univoci e assoluti.
Mi riesce anche impossibile metterle sullo stesso piano visto che sto analizzando periodi temporali diversi.
Mi sto riferendo alla prima Mina, quella storica.
Sarebbe come cercare di paragonare Schumacher con Nuvolari nella Formula 1.
Ho pensato però che si possono considerare i vari aspetti, le analogie e le differenze tra le due cantanti.
La mia certezza si limita al fatto che ho potuto apprezzare in "diretta" i successi musicali di Mina, anche se in qualche caso ero bambino.
Mi ricordo quanto mi piacessero Tintarella di Luna, Nessuno e soprattutto Città Vuota oppure Non Credere e L'Importante è Finire.
Da un punto della sonorità trovo che Mina abbia una voce più pulita e squillante della Pausini mentre quest'ultima mi sembra avere un timbro più caldo ma proprio per questo più avvolgente ed emotivamente più penetrante.
Propendo per Laura anche per la gestualità, l'espressione del viso, il coinvolgimento emotivo durante l'esecuzione del brano.
Va anche detto però che negli anni '60 queste cose non erano così curate come oggi, una canzone era tale e basta, non era ogni volta un tentativo di costruire un'opera d'arte musicale creata da un team di professionisti ciascuno esperto nel proprio settore, la scuola dei video musicali doveva ancora nascere.
Le canzoni e le musiche in 40 anni si sono molto evolute, siamo passati dagli Urlatori allora rivoluzionari, ai vari generi musicali internazionali fra cui l'Hip Hop o il Rap, ma resiste benissimo il Pop Italiano esportato in tutto il mondo grazie soprattutto alla capacità interpretativa di Laura Pausini. (ed Eros Ramazzotti)
Un altro parametro importante da considerare è la costruzione della canzone.
Le musiche, gli arrangiamenti l'inserimento della strumentazione ora sono curati con professionalità estrema e quasi maniacale, ma soprattutto non dimentichiamoci del salto tecnologico.
Se ben ricordo all'inizio degli anni '60 non esisteva neppure la stereofonia, i dischi avevano dei limiti tecnici insormontabili per la riproduzione della musica e ancora di più lo erano i giradischi di allora.
Non esisteva l'Hi-Fi, la banda audio passante in una riproduzione discografica era limitata alle frequenze centrali dell'udito umano, quindi con perdite di contenuti attualmente intollerabili, solo successivamente si sarebbe riusciti a registrare e riprodurre in modo lineare le frequenze udibili, a togliere il fruscio di sottofondo sempre presente per riprodurre le canzoni con una dinamica tale da poter apprezzare il volume forte ed il volume bassissimo.
Oggi i computer analizzano matematicamente qualsiasi suono e i tecnici audio sono in grado di riprodurre o alterare ad hoc qualsiasi strumento musicale o sonorità.
In definitiva posso dire che considero le due cantanti eccellenti anche se su piani diversi.
Non posso ignorare che in molti brani Laura Pausini è capace di farmi accapponare la pelle, ma non posso neppure dimenticare il mio passato, quando da bambino mettevo e rimettevo sul giradischi i dischi di Mina.


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