mercoledì 13 agosto 2014

Dopotutto è un piccolo mondo



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28 febbraio 2012

# 10

Quello in cui viviamo dopotutto è un piccolo mondo.

Detta così non è un'affermazione innovativa, anzi sembra proprio una banalità.

Proviamo però a togliere internet che ci permette di dialogare e vedere una persona qualsiasi nella parte opposta del mondo o di acquisire informazioni in tempo reale praticamente su tutto e la telefonia cellulare.

Torniamo per un momento agli anni '60 quando i primi televisori in bianco e nero in Italia incominciavano a fare concorrenza alla Radio, trasmettendo un segnale poco fedele ed esisteva solo un canale.

Viaggiare non era così alla portata di tutti come adesso, sia per la limitazione dei voli che per l'esistenza di una rete stradale contenuta.

Riconsideriamo in quest'ottica la frase iniziale e ci accorgiamo che assume un significato diverso, non solo pioneristico, ma anche futuribile se non fantascientifico.

It's a small world (after all)

E' una delle giostre più famose e ricorrenti nei parchi Disney.


La sua prima esibizione avvenne alla Fiera di New York nel 1964 al padiglione della Pepsi Cola come contributo all'UNICEF e a tutti i bambini del mondo.

L'accompagnamento musicale fu affidato ad  una canzone scritta dai Fratelli Sherman (coautori successivamente di quasi tutta la filmografia disneyana, da Mary Poppins, a Il Libro della Giungla, Gli Aristogatti etc.).

Il titolo del brano è proprio "It's A Small World" ed è cantata da un coro di bambini del mondo come richiamo ad una convivenza pacifica e di fratellanza generale.

Il testo, facile per poter essere tradotto senza difficoltà in tutte le lingue, dice in buona sostanza che nonostante le montagne dividano e gli oceani siano larghi, risate, lacrime, paura e speranze ci accomunano perché dopotutto è un piccolo mondo.

Il consistente successo ottenuto suggerì di riproporre la giostra nel Parco e così nel 1966 venne inaugurata qui a Disneyland.

La giostra rappresenta una fotografia dell'Umanità, quasi una sorta di Ombelico del Mondo, un punto di partenza con il quale si prende atto che i sentimenti sono comuni a tutti gli abitanti del pianeta, nonostante la diversità di situazioni geografiche, condizioni climatiche, usi e costumi.

Dopo essere entrati nel padiglione il percorso in giostra avviene stando seduti su barche spinte dalla corrente di un piccolo fiume artificiale che in circa 15 minuti entrano e percorrono le camere che rappresentano le varie regioni del mondo.


C'è una zona europea costituita da bambole e pupazzi meccanizzati in costume italiano, svizzero e francese, poi una zona asiatica, hawaiana, africana, del Sud-America e poi oceanica e nord-americana.

I pupazzi animati sono sostanzialmente uguali tranne nei vestiti, che sono quelli in uso nelle località rappresentate, così come gli scenari.

Il tema musicale è sempre lo stesso, ma la sonorità cambia  e richiama l'uso della strumentazione e dell'arrangiamento tipico dei luoghi che si stanno vedendo.

L'ambiente finale vede le bambole vestite di bianco per rafforzare l'idea della pace nel mondo e poi si vedono anche sagome rappresentanti cartoline, francobolli e buste di posta aerea.

Non manca neppure un richiamo agli animali, stilizzati per mezzo di un'opportuna potatura degli arbusti nell'area esterna.


E' un'esperienza piacevole, rilassante, costruttiva ed educativa simultaneamente adatta a persone di tutte le età.


Ho trovato su youtube il filmato integrale del percorso.

Pur mancando nelle riprese parte della scenografia, il filmato dà una discreta visione d'insieme dell'ambiente anche se l'emozione di visitare la giostra di persona è molto diversa. 

Continua



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