5 dicembre 2011
Conoscere se stessi è un'impresa tutt'altro che facile.
Richiede una capacità di introspezione notevole e, anche
se non fornisce le soluzioni su chi siamo, da dove veniamo e dove andremo,
aiuta ad affrontare i duri dislivelli che incontriamo nel corso della vita.
Riuscirci, è un po' come leggere una specie di carta geografica
sulla quale sono evidenziati dei tracciati che possiamo decidere di percorrere
o meno, con tutte le varianti del caso, per avvicinarsi o arrivare ad una
destinazione (di studio, di lavoro, di filosofia di vita, etc) che ci siamo
prefissati.
Questi pensieri attraversavano già più di 3000 anni fa le
menti degli antichi greci ed erano riflessioni così sentite e profonde che
furono incise nella pietra di un tempio sintetizzandole nella frase
"Conosci te stesso".
Il concetto venne poi ripreso da Socrate proprio con lo
scopo di insegnarci a trovare la verità dentro noi stessi.
Ad una riflessione così rilevante doveva corrispondere un
posto altrettanto importante.
La leggenda vuole che Zeus fece volare due aquile che poi
atterrarono insieme in un luogo unico che si pensava fosse il Centro del Mondo,
o meglio l'Omphalos, l'Ombelico del Mondo.
In questo posto fu eretto il Tempio dedicato ad Apollo.
Attualmente il tempio di Apollo, il Teatro Antico, lo
Stadio, il Tempio di Atena ed altre vestigia costituiscono il sito archeologico
di Delfi.
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