29 dicembre 2010
# 02
Un
gigantesco agglomerato urbano che si estende per decine di chilometri in ogni
direzione, un crogiuolo di umanità che spazia dai senzatetto alle persone più
facoltose, dalle catapecchie alle ville sfarzose di alcuni attori e celebrità,
dalle villette ad un piano ai giganteschi grattacieli della down-town, dal mare
alle montagne, dall'artigianato all'estrazione del petrolio.
Questa
è la prima impressione che ho avuto vedendo Los Angeles.
Persino
il nome è estendibile: Los Angeles è per i più, L.A. è l'appellativo più
intimo.
Se
si vuole partire dal nome storico, quello con cui i fondatori messicani alla
fine del 1700, usciti da una Missione costruita da una spedizione francescana,
nominarono il nuovo nucleo urbano, dovremmo parlare di "El Pueblo de
Nuestra Señora la Reina de los Ángeles del Río de Porciuncula".
Insomma:
un nome complesso per una città tutt'altro che facile.
Vista
da un punto di vista stradale è un guazzabuglio sterminato di strade tessuto
insieme ad almeno una ventina di autostrade e raccordi che la attraversano in
ogni direzione, famose nel mondo per la loro larghezza, il numero di corsie ed
il dislocamento su varie altezze delle loro intersezioni.
Turisticamente parlando non è paragonabile a San Francisco, tant'è che spesso i
visitatori sono solo di passaggio e compiono quello che si dice "un mordi
e fuggi" a vantaggio di altre località più o meno nei dintorni.
Noi,
in questa circostanza, organizzammo il viaggio partendo proprio da Los Angeles
con l'intento di avere una prima base, per almeno un paio di notti, con lo
scopo di visitare i "dintorni" a portata di auto.
Il
primo grosso problema, durante la stesura di una bozza del viaggio, fu quello
di decidere dove andare a dormire.
Apparentemente
un posto valeva l'altro, ma nelle vicinanze dell'aeroporto intercontinentale
sorgono dei quartieri dove viene vivamente sconsigliato di fermarsi e non solo
per la mancanza di attrazioni.
Una
delle zone che stuzzicano la fantasia e che avremmo voluto vedere era Hollywood
e così decidemmo per questa soluzione anche se una trentina di chilometri in
auto all'interno di una città caotica mai vista prima non erano una cosa da
poco.
Così
fu e dopo una quindicina di ore di viaggio facemmo la coda all'autonoleggio, ma
uscimmo non molto tempo dopo con la vettura colma di benzina, bagagli e tanta
buona volontà di incominciare a guardarci in giro.
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