4 agosto 2011
Capitolo 11 di 13
Erano poco più delle 15 e il buio era già dominante.
Ora si trattava di tornare alla base con le motoslitte percorrendo i 18 chilometri che ci separavano dal caldo dell'hotel.
Il freddo pungente ci aveva un po' stremati, soprattutto i bambini e i freddolosi.
Gli organizzatori decisero di fare intervenire un pullman stradale che sarebbe venuto a prendere i bambini e gli adulti che non si fossero sentiti di affrontare il percorso di ritorno con la motoslitta.
La richiesta fu sopra le aspettative al punto che due adulti dovettero rinunciare al comodo e veloce pullman perché era necessaria la presenza di un numero di guidatori di motoslitta tale da poter guidare tutti i mezzi impegnati nella gita.
Non ci fu nessun problema, anzi dopo quello che avevamo vissuto fino a quel punto, l'orgoglio personale, il fascino dell'avventura ed un pizzico di solidarietà verso i più stanchi, fu facile raggiungere il numero minimo di guidatori di motoslitta necessari.
Sapevamo che un'altra occasione così non sarebbe più capitata e l'esperienza di guidare col buio era affascinante.
Mentre una guida radunò con sé un gruppo, l'altra ci invitò a raggiungere le motoslitte e mettere in moto.
Avviammo i motori e nell'oscurità si sollevarono nuvole di fumo bluastro, poi ci sedemmo sulle selle e via.
Viaggiammo un po' più lenti rispetto all'andata ma ci fermammo meno volte.
Il buio era quasi totale, ma quel poco di luce che ancora si percepiva, il fascio luminoso dei fari ed il riflesso della neve ci regalavano uno scenario molto suggestivo e tanta sicurezza.
Il percorso era in parte segnato, ma lo scuro oltre il cono di luce dei fari confondeva la direzione da tenere ed infatti capitò che la guida si accorse di essere finita fuori tracciato... e noi tutti dietro, ma rientrammo subito dopo senza grandi difficoltà.
Finalmente, a pochi chilometri di distanza dal paese avvistammo una collina illuminata, attrezzata per lo sci alpino notturno e subito dopo avvistammo il ponte autostradale sul fiume che ci indicava le vicinanze del noleggio.
Eravamo arrivati, ma ci fu un ultimo sussulto quando chi stava davanti si dimenticò della presenza di alcune cunette proprio in quel punto che, viste all'ultimo momento, provocarono qualche sbandata e qualche scossone fuori programma.
La gita era davvero terminata e riconsegnammo le motoslitte con un po' di dispiacere, in fondo ormai ci eravamo affezionati e le sentivamo anche un po' "nostre".
Continua.
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