30
agosto 2011
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e vissero per sempre felici e contenti.
Quante
volte abbiamo letto o ascoltato questo finale che ben si addice alle favole, ma
giusto a quelle!
La
realtà è molto diversa per cui va alla grande quando l'amore dura una vita, ma
molto più spesso termina un bel pezzo prima e fin qui la situazione è ancora
accettabile, ma poi arrivano le prime complicazioni quando nuovi amori
sormontano vecchie storie.
Peggio
ancora quando i partner sono sposati e peggio che peggio quando ci sono di
mezzo figli, in particolar modo in tenera età.
In
questa veloce discesa a rotta di collo di aspettative sentimentali che ho
descritto, dall'utopia al quotidiano, l'ultima situazione si verifica molto
spesso.
Qualche
settimana fa ero in spiaggia sotto al mio ombrellone, in un momento che non
indossavo le cuffie con la musica, quando ho assistito da spettatore ad un
episodio che mi ha fatto riflettere.
Una
donna sulla quarantina accompagnata dal suo bimbo di 4 o 5 anni prese il
telefono e chiamò un'amica.
Incurante
di chi le stava attorno, si mise a raccontare i fatti suoi a voce molto alta
cercando di sfogare la rabbia.
Probabilmente
il fatto che altri sentissero la sua conversazione non solo non le dava
fastidio, ma era un modo per cercare un più ampio consenso alle sue tesi, anche
se indirettamente.
Mentre
parlava camminava avanti e indietro attorno all'ombrellone e spiegava che l'ex
marito ritardava continuamente gli alimenti a lei e al figlio, che si erano
sentiti al telefono, avevano litigato per questa ragione e lui le aveva detto
che sapeva che era andata in ferie, dov'era, dove alloggiava qual era il numero
di targa della sua auto ed era riuscito a rintracciare il nuovo numero di
telefono.
Non
ho colto che fossero volate anche delle minacce esplicite, semmai mi sembrava
più stalking. (almeno dopo aver ascoltato una sola versione dei contendenti)
Nel
frattempo altri bagnanti, che come me ascoltavano queste faccende, reagivano in
modo vario, guardandola per farle comprendere che tutti ascoltavano, oppure
cercando di essere indifferenti, o sorridendo con imbarazzo per la situazione
venutasi a creare.
Finalmente
la telefonata finì, la donna accese una sigaretta e il bambino si avvicinò a
lei sporco di sabbia.
Questa
cosa la fece arrabbiare ulteriormente e sgridò il bambino in malo modo che,
evidentemente spaventato dalla reazione, si mise a piangere abbracciando la
mamma ad una gamba.
Lei
non lo respinse, ma si limitò ad ignorarlo e comunque il bimbo si calmò un po'.
Intanto
transitò un venditore ambulante e la donna comprò uno spiedino di frutta a suo
figlio per la "modica" cifra di 6 euro.
Non
per farle i conti in tasca ma, visto che aveva appena finito di lamentarsi del
ritardo degli "alimenti", non mi sembrava giustificabile l'acquisto
perché con quei soldi avrebbe potuto comprargli almeno 3 chili di frutta.
Di fatto
il bimbo non la mangiò, ma la diede a sua madre.
Pochi
minuti dopo, mentre si accingeva ad andarsene dalla spiaggia, preparò la borsa
e la pose verticalmente sul lettino sennonché il ragazzino, appoggiando le mani
sul telo, la fece cadere inavvertitamente, non per terra, ma sul lettino stesso
senza causare la fuoriuscita di alcun oggetto.
La
madre inveì verbalmente contro di lui strattonandolo un po', senza fargli male
e senza percuoterlo, ma si sa: certi gesti possono essere peggiori di un dolore
fisico.
Alla
fine se ne andarono e la cosa mi fece riflettere un po'.
Purtroppo
non è una novità che i bambini subiscano i litigi dei genitori quando essi sono
ai ferri corti, spesso sono al centro di dispute, contese e ripicche anche se
sono innocenti.
Quanti
schiaffi morali, vessazioni, delusioni o disagi può sopportare un bambino
piccolo senza che il suo carattere ancora in formazione possa essere
danneggiato definitivamente dall'odio che scorre fra i suoi genitori?
Sicuramente
molto meno di quanti padre e madre gliene forniscono, per cui non c'è molto da
stupirsi se poi il ragazzino crescerà manifestando disagi di vario tipo.
Naturalmente
non voglio insegnare niente a nessuno, non ne ho né ruolo né capacità e quindi
mi limito ad esprimere un mio pensiero.
Penso
che noi genitori attuali, ma soprattutto quelli futuri, dobbiamo considerare
queste cose e fare tesoro delle esperienze altrui, perché se da un lato è un
attimo mettere al mondo un figlio, dall'altro ci vuole una grande
responsabilità per farlo crescere.
Le
favole sono una cosa e la realtà un'altra, però sono convinto che fra le
responsabilità dei genitori ci sia anche quella di contribuire ad una crescita
armonica e senza traumi della psiche di un bambino.
Forse
non a caso un detto recita "La cosa migliore che un padre può fare per il
proprio figlio è amare sua madre" e se questo non è più possibile, allora
va bene anche il divorzio, ma con civiltà.
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