mercoledì 6 agosto 2014

Mars Exploration Rover 2

Precedente

23 marzo 2010

# 2
Missione Marte - L'esplorazione

Le due sonde Spirit e Opportunity sono atterrate a circa 3 settimane l'una dall'altra, entrambe poco più a sud dell'equatore marziano ma in località del pianeta opposte fra loro.

I palloni che hanno attutito l'urto con il suolo si sono sgonfiati e la struttura contenuta, a forma di tetraedro, viene aperta un lato alla volta come se fossero petali di un fiore, con una sequenza opportuna in modo da raddrizzare il contenuto qualsiasi tra le posizioni possibili avesse conseguito durante la caduta.
Questa operazione permette al Rover situato all'interno di collocarsi in modo adeguato, rispettando l'alto e il basso.
Il veicolo è ancora ripiegato su se stesso e appiattito ma i numerosi servomeccanismi, aiutati anche dallo spiegamento dei pannelli solari che forniscono energia elettrica, sistemano i componenti del mezzo nella posizione corretta.
Ora il Rover è montato e funzionante e può abbandonare il proprio guscio.
Sono trascorsi quasi 7 mesi dalla data di lancio dei 2 veicoli, ma ora essi possono iniziare la loro vera missione che consiste nell'esplorazione del suolo di Marte.
L'autonomia prevista è di 90 sol (giorni marziani) durante i quali devono ottenere il maggior numero di informazioni possibile riguardo il pianeta rosso.

Nel progettare la missione gli scienziati si sono prefissati alcuni obiettivi.

  • 1) Determinare se la vita su Marte sia mai sorta.
  • 2) Studiare le caratteristiche del clima
  • 3) Studiare la geologia marziana
  • 4) Preparazione per una prossima esplorazione umana.

      Sul primo punto finora non sono state riscontrate tracce di vita.
La vita, almeno come la intendiamo noi, richiede la presenza di acqua.
Attualmente non c'è acqua allo stato liquido su Marte, perché il pianeta è troppo freddo e la pressione atmosferica troppo bassa.
E' stato però scoperto che in un passato più o meno lontano, almeno alcune zone del pianeta erano impregnate da acqua allo stato liquido.

      Riguardo al clima, in rare occasioni sono state avvistate piccole formazioni di nubi di acqua simili ai nostri cirri. La pressione atmosferica corrisponde circa ad un centesimo di quella terrestre e l'aria è costituita quasi totalmente da anidride carbonica.

      Gli studi della geologia marziana da parte di Spirit e Opportunity  raccontano la storia di un pianeta sottoposto ad eruzioni vulcaniche e ad un massiccio bombardamento di meteoriti.
Anche per questa ragione si ritiene che la superficie del pianeta fosse intrisa di acqua in alcuni luoghi per cui resta  aperto il dibattito sulla possibile presenza di antiche forme di vita.

      E' stato dimostrato nei fatti che è possibile gestire sofisticate apparecchiature in condizioni climatiche molto diverse da quelle terrestri e per molto tempo.
Il comportamento dei due Rover sta insegnando molto anche sull'affinazione delle tecniche robotiche che dovranno essere messe in pratica in un prossimo futuro.
Le analisi in loco hanno incrementato di molto la conoscenza umana sul pianeta consentendo di avere i dati per progettare l'equipaggiamento che servirà ad un prossimo sbarco umano.
Nel frattempo sono state scattate ed inviate più di 200.000 foto.

Un quinto punto, non contemplato tra gli obiettivi era il funzionamento massimo previsto delle sonde per 90 Sol ma oggi, nel marzo 2010 a 6 anni di distanza e dopo più di 2000 Sol, le sonde funzionano ancora perfettamente, anche se una in questo momento è bloccata.
Gli scienziati da Terra stanno facendo il possibile per liberare Spirit dalla morsa della sabbia che l'ha intrappolata per darle la possibilità di percorrere altro terreno sul suolo marziano.
In queste ultime settimane però sta avanzando l'inverno  e su alcune apparecchiature sono state misurate temperature di -41 gradi centigradi.
L'attuale strategia è di cercare di far risparmiare alla sonda quanta più energia possibile ponendola in una specie di "Stand By" per permetterle di arrivare a primavera.
Se non sarà più possibile muoverla si pensa di usarla come postazione fissa di laboratorio analisi.






Poco più di un secolo fa l'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli compiva importanti esplorazioni su Marte al telescopio ottico, indicando la presenza di canali naturali che modificavano i loro aspetto al variare delle stagioni sul pianeta.
La traduzione del termine "canali" verso l'inglese fu fatta erroneamente usando la parola "Canals" cioè "Canali artificiali" anziché "Channels", cioè "Canali naturali" e ciò per alcuni decenni generò l'idea che Marte fosse abitato da esseri senzienti.
Lo doccia fredda definitiva sull'esistenza di ipotetici abitanti marziani avvenne negli anni '60 quando le prime sonde incominciarono a mostrare il pianeta per quello che è.
Nei 40 anni successivi l'uomo, abitante di un pianeta Terra sempre più piccolo e sempre più popolato, ha raggiunto i risultati descritti con lo scopo di incrementare la propria conoscenza al fine di ottenere futuri benefici che contribuiranno a disporre di una quantità di risorse maggiori per migliorare ulteriormente la qualità della vita degli abitanti del pianeta Terra.



Fonte: http://marsrovers.jpl.nasa.gov/home/index.html

Nessun commento:

Posta un commento