19 marzo 2012
# 01 di 16
La prossima meta è Garmisch Partenkirchen, Baviera, Germania.
Dopo alcuni anni ci torniamo volentieri per una vacanza di
qualche giorno.
E' il 20 settembre 2011, la prima metà del mese è trascorsa con
un caldo piuttosto inconsueto per il periodo, poi è arrivata dell'aria fredda
che ha fatto precipitare le temperature per qualche giorno e ora i meteorologi
prevedono tempo stabile.
Non avendo prenotato nulla, avevamo deciso di aspettare il
ritorno della stabilità meteorologica e in funzione di ciò rinviammo il viaggio
di qualche giorno.
Eccoci alla partenza, auto, bagagli ed entusiasmo.
Le strade principali da Milano sono due: l'autostrada del
Brennero, lo sconfinamento in Austria e poi in Germania, un po' lunga ma
veloce, oppure il lago di Como, la val Bregaglia, il Passo del Maloja,
l'attraversamento della valle Engadina nei Grigioni in Svizzera, fino
all'Austria e poi finalmente in Germania.
Questo, nonostante sia il percorso più corto, è anche quello che
richiede maggior tempo, ma l'abbiamo collaudato altre volte, sappiamo cosa
troveremo lungo la strada e l'aspettativa è gradevole.
Nessuna autostrada, ma paesaggio a 360 gradi su strade ben
tenute che ci accompagneranno fino al tardo pomeriggio, tra una sosta e
l'altra, tra un luogo affascinante e l'altro.
Pronti... via!
Milano, Lecco, si attraversa il ponte che guarda sull'Adda a
destra e sul lago di Como a sinistra, poi la superstrada, abbondantemente in
galleria, fino a Colico.
E' un percorso che ho fatto decine di volte sia in macchina sia
in moto, la macchina quasi va da sola, come se sapesse la strada mentre mi
distraggo guardando il lago all'uscita delle gallerie.
Il tempo si è rimesso al bello e la giornata è particolarmente
asciutta e permette una visibilità non comune.
Il sole alle spalle illumina magistralmente le due sponde
lecchesi del lago fino al termine della penisola sulla quale sorge Bellagio e
dove si uniscono i due rami del Lago di Como descritti anche da Manzoni ne
"I Promessi Sposi", si intravede il conoide di Dervio che si protende
nel lago e poi Colico dove termina la superstrada.
La SS 36 sfiora il centro Telespazio a Gera Lario, poi il
laghetto di Novate Mezzola.
A Chiavenna si imbocca la Val Bregaglia e si incomincia a
salire.
Sono trascorse meno di due ore dall'inizio del viaggio, ma un
buon caffè in un chioschetto che conosco fa al caso nostro.
La pausa era preventivata non solo per il caffè, ma anche per
muoversi un po'.
Siamo nel comune di Piuro, parcheggiamo e già si scorgono le
Cascate dell'Aquafraggia .
Il nome ha un'etimologia latina "Aqua Fracta" per indicare che la cascata supera i 1800 metri complessivi di dislivello in più frazioni.
L'ultimo salto, di qualche decina di metri è visibile dal basso
e si presenta come una doppia cascata, una a fianco all'altra.
Le piogge intense dei giorni precedenti le hanno gonfiate parecchio rendendole ancora più spettacolari.
Nel 1984 la regione Lombardia ha dichiarato le cascate dell'Acquafraggia Monumento Naturale.
Le poche centinaia di metri da percorrere a piedi in mezzo al
parco sulla riva del torrente, dove solitamente d'estate i turisti si
concentrano per pic-nic e passeggiate nel verde, consentono di arrivare ai loro
piedi.
Qui si trova una pozza d'acqua formata proprio dalla caduta
dell'acqua alla quale ci si riesce avvicinare senza bagnarsi e senza pericolo
solo quando le cascate sono relativamente in secca.
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