giovedì 7 agosto 2014

L'oblò


11 novembre 2010

# 01

Un viaggio che parte da Milano e termina in California, nel caso specifico a Los Angeles, non è proprio una passeggiata, anche se gli aeroplani moderni sono confortevoli.
Poiché organizzammo il viaggio con un velivolo della Air-France, il vettore prevedeva uno scalo a Parigi con un trasbordo su un volo intercontinentale.
Se l'organizzazione è efficiente, questo non è certo un trauma anche se l'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, per dimensioni, è in pratica una città ed è dotato di tapis roulant e di Metrò automatica per non percorrere a piedi lunghi percorsi.
Un po' meno piacevoli sono i controlli di sicurezza, soprattutto in direzione Stati Uniti, necessari per ridurre al minimo il rischio di terrorismo.
I bagagli, da qualche tempo, devono essere chiusi con lucchetti TSA ( quelli omologati dall'Agenzia per la Sicurezza dei Trasporti) e i controlli sulle persone fisiche vengono fatti meticolosamente attraverso rilevatori, verificando il contenuto del bagaglio a mano, ma anche togliendosi scarpe, cinture e qualsiasi altro indumento ritenuto a rischio.
La tratta Milano - Parigi dura circa un'ora e mezzo e poi inizia la trasvolata vera e propria che dura una dozzina di ore per coprire poco meno di 10mila chilometri complessivi.
Durante il viaggio vengono serviti i pranzi o le cene e le colazioni, i carrelli con le bevande sono sempre disponibili insieme a riviste, giornali, film trasmessi in varie lingue e recentemente anche video-games installati direttamente sullo schienale del sedile anteriore.
E' possibile anche vedere la posizione dell'aeromobile con tutti i dati di volo riportati sullo schermo per mezzo del GPS.
Una cosa che salta all'occhio in fretta osservando il GPS è la rotta dell'aereo.
Può sembrare strano che partendo da Milano, a circa 45° e mezzo di latitudine, si raggiunge Los Angeles (ad una latitudine più a sud dell'isola di Lampedusa) viaggiando in direzione nord-ovest anziché sud-ovest, (Parigi oltretutto è proprio sulla rotta) sorvolando quindi parte della Gran Bretagna, dell'Irlanda e addirittura della Groenlandia, ma questo è il percorso più breve chilometricamente parlando.
In gergo si chiama "Rotta Ortodromica" e viene definita come il percorso più breve che unisce due punti sulla superficie di una sfera (la Terra).
Con le apparecchiature di geolocalizzazione moderne è di facile applicazione e, a differenza della Rotta Lossodromica, (quella tipicamente usata dalle navi quando seguono la bussola per recarsi da un luogo "A" ad un luogo "B") in alcune situazioni permette un consistente risparmio di chilometri e quindi di tempo.
Il conseguente trasvolo della Groenlandia, ma anche dell'isola di Baffin e della baia di Hudson in Canada permette di vedere da 11 km di altezza il territorio sottostante, selvaggio, aspro, ricco di mare e di terreno ghiacciato anche nel mese di luglio.
E' ciò che mi affascina maggiormente durante un volo aereo: vedere il mondo dall'alto, come osservare una gigantesca carta geografica, ricca di dettagli e di bellezze naturali, pensare che laggiù, ad una distanza allo stesso tempo così ridotta ma importante, l'uomo, gli animali e la natura intreccino le avventure della loro vita.
Per me naturalmente è anche un'occasione unica per scattare qualche fotografia e non mi stupisce constatare che, come me, molte altre persone si affacciano agli oblò del velivolo per fare altrettanto.
In un modo o nell'altro il tempo passa e finalmente si arriva a destinazione.
Già si intravvede la città mentre il velivolo si abbassa sempre più.
Per qualche tratto un aereo di passaggio viaggia in sicurezza al nostro fianco: è divertente, sembra di vedere un documentario televisivo, ma è la realtà che sto vivendo.
Finalmente si tocca la pista e l'aeromobile si mette in coda (anche qui:)).
L'essere arrivati è solo un momento di relax apparente perché seguiranno tutte le operazioni di sbarco e dogana e con la stanchezza sulle spalle sarà ora necessario procurarsi una vettura, buttarsi nella mischia e raggiungere l'albergo: insomma l'avventura è appena incominciata!









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