giovedì 14 agosto 2014

I Castelli. Neuschwanstein


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9 ottobre 2012

#07 di 16

Già visto dal basso, attraverso gli alberi, Neuschwanstein suscita l'emozione di un'opera maestosa e suggestiva.


E' il castello delle fiabe che tutti noi conosciamo, quello che abbiamo visto nelle illustrazioni di Cenerentola, Biancaneve e i sette Nani o della Bella Addormentata del Bosco, è il castello a cui
Walt Disney si è ispirato come punto di riferimento nella costruzione dei suoi parchi di divertimento.

Man mano che si sale e ci si ferma un attimo per riprendere il fiato, ti accorgi della sua bellezza, dei colori, della sua posizione, dei torrioni.

Ti chiedi come abbiano potuto erigerlo proprio lì, quanto lavoro deve essere stato fatto per progettarlo, per trasportare il materiale ed edificarlo.

Precedentemente ho scritto che la costruzione dei castelli di Ludwig prosciugò le finanze della Baviera e vedendo quest'opera si intuisce pienamente lo sforzo economico compiuto.

Eppure questo castello è il monumento più visitato della Germania e probabilmente anche il più fotografato.

Paradossalmente se più di cento anni fa causò problemi economici alla Baviera, ora il costo è ampiamente ripagato proprio per merito dei turisti che vengono a vederlo da ogni parte del mondo.

Naturalmente Ludwig II non lo costruì per motivi di "cassetta", ma per motivi di orgoglio, di sfida verso il padre, per esprimere la propria sensibilità artistica, per lasciare ai posteri qualcosa di grandioso e soprattutto in onore alle antiche tradizioni e leggende medievali tedesche che il suo amico e ispiratore Wagner scrisse nelle proprie opere musicali.

Tra un pensiero e l'altro il cammino prosegue, un po' di fiatone non guasta perché permette di fermarci all'ombra degli alberi e ammirare un panorama sempre più avvincente.

In alcuni punti potrei scattare fotografie quasi a caso perché la bellezza del posto garantisce comunque un risultato soddisfacente.

Sento un rumore di motore in alto e vedo un ultraleggero che vola molto sopra il castello e, non molto lontano da lui, un parapendio rotea per mantenere la corrente ascensionale.

Immagino che visuale da lassù, poi guardo giù verso Hohenschwangau, il panorama sul castello e i laghi Alpsee e Schwansee: è veramente grandioso.

Il teleobiettivo e la luce particolarmente favorevole mi permettono di apprezzare altri particolari.


Sono soddisfatto degli scatti, abbiamo recuperato un po' di fiato e proseguiamo la salita.


Intanto sono trascorsi circa 40 minuti dalla partenza, finalmente arriviamo davanti all'ingresso e lo attraversiamo per quanto è consentito.

Da questa posizione si possono ammirare la facciata e alcuni particolari della costruzione mentre, nonostante sia circa l'ora di pranzo, vediamo molte persone in coda con il biglietto in attesa di entrare a visitare gli interni.


Ci ripromettiamo di tornare in un'altra situazione per una visita più approfondita, tuttavia il cortile interno è percorribile per cui ammiriamo ciò che si può vedere.


Dopo una breve pausa si riprende perché sappiamo che, nelle vicinanze del Castello, esiste un punto e secondo me il migliore, molto panoramico e perciò visitatissimo dai turisti: il Marienbrücke.



I Castelli. Hohenschwangau


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2 ottobre 2012

# 06 di 16

La giornata incomincia con l'affacciarsi sul balcone di legno colmo di vasi in fiore del nostro alloggio.

Il profilo della montagna di fronte frastaglia il cielo blu anche oggi particolarmente terso.

Abbiamo due possibilità: ammirare il panorama dalla Zugspitze oppure visitare almeno dall'esterno due castelli edificati da Ludwig II.

Mentre si fa colazione a base di uova, marmellata, formaggi e cappuccino decidiamo la "strategia" ed il percorso della giornata.

A dispetto della cosa più ovvia optiamo per il percorso dei Castelli perché, durante le visite fatte nelle volte precedenti, non era mai capitata una giornata così nitida e quindi immaginiamo di poter scattare splendide foto ed ammirare al meglio panorami che ricordavamo visti solo in giornate più grigie.

La meta odierna, Füssen, dista da Garmisch-Partenkirken circa un'ora di strada, anche se il percorso più breve necessita lo sconfinamento in Austria e il successivo rientro in Germania.

Arriviamo a destinazione nel tempo previsto, ma lì le cose a distanza di qualche anno sono un po' cambiate.

I parcheggi sono stati ampliati a causa del numero sempre crescente di turisti e la visita ai castelli di Hohenschwangau e Neuschwanstein è coordinata da una unica biglietteria centralizzata che organizza le visite all'interno per chiamate di numeri.

A giudicare dalla coda intuiamo che sarebbero passate delle ore solo per visitare l'interno di un castello.

Rinunciamo così agli interni prefiggendoci di tornare in futuro e ci incamminiamo accontentandoci di vedere  Hohenschwangau dall'esterno.


Questo castello sorge su un piccolo cocuzzolo vicino al lago Alpsee e fu ricostruito da Massimiliano II di Baviera.



Suo figlio Ludwig II si prefisse di innalzare qualcosa di più maestoso e scelse come luogo una cima di un monte lì vicino.


La distanza fra i due luoghi è colmata da una strada asfaltata che si arrampica sulla montagna e può essere percorsa con una carrozza trainata da cavalli, dopo aver fatto molta coda per usufruirne, oppure semplicemente a piedi.

Come la stragrande maggioranza delle persone presenti scegliamo quest'ultima soluzione che conduce al castello di Neuschwanstein in poco più di mezz'ora.

Continua. 
 

Re Ludwig II°



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13 settembre 2012

#05 di 16

La Baviera è il più esteso degli Stati Federati (Länder) che compongono la Germania, e Garmisch è una sua cittadina.


Se soggiornare qui è piacevole in sé, in più c'è anche la possibilità di raggiungere molti dei luoghi che rendono famosa la Baviera.

Questo Stato è intrecciato alla vita di un suo Re che regnò per poco più di un ventennio nella seconda metà del 1800.

Ludwig (Ludovico), il suo nome, qui ricorre ovunque e questo dimostra quanto sia stato amato dal suo popolo a dispetto di quanto venne detto e fatto per screditarlo.

Enciclopedie cartacee e on-line sono piene di materiale che descrivono la sua vita, non mancano neppure i libri e Luchino Visconti nel 1972 ne fece addirittura un film.

Il motivo per cui ne parlo brevemente è quello di contestualizzare meglio la visita turistica di alcuni luoghi.



Nato a Monaco, salì al trono all'età di 19 anni e le testimonianze affermano che fosse un bell'uomo.

Ebbe un amore platonico per la cugina, Elisabetta di Baviera che oggi è conosciuta anche come Principessa Sissi, ma successivamente si fidanzò con la Principessa Sofia, sorella di Sissi.

Le nozze andarono a monte a causa dell'evidente omosessualità di Ludwig.

Da qui in avanti la sua vita prese una piega diversa.

La ricerca di una riconciliazione fra gli stati tedeschi, i tentativi di un'esistenza pacifica e il suo bell'aspetto lo resero particolarmente popolare agli occhi del popolo.

Intanto i ricordi di una giovinezza relativamente felice al castello del padre a Hohenschwangau e al lago di Starnberg, la passione per l'arte e soprattutto per le musiche di Wagner, ( Parsifal, Lohengrin, etc ) lo portarono a cercare di realizzare dei luoghi da sogno e da favola dentro i quali cercava di isolarsi sempre più, lontano da un mondo esterno fatto di guerre, sotterfugi vari nel quale faticava a riconoscersi.

Furono proprio alcune opere di Wagner, oltre alla persona stessa della quale quantomeno si era invaghito, ad indurlo a costruire tre castelli reali, uno Neuschwanstein, vicinissimo a Hohenschwangau, poi Linderhof e più lontano Herrenchiemsee, posto sull'isola del lago Chiemsee per cercare di replicare la reggia di Versailles.

Queste costruzioni prosciugarono di fatto le finanze bavaresi, poi la sua bellezza fisica sfumò in fretta e Ludwig si rinchiuse sempre più in se stesso finchè venne dichiarato pazzo senza mai essere visitato.

Con questa motivazione fu ritenuto incapace di governare e nonostante un tentativo di difesa attraverso un suo proclama che evidenziava una cospirazione ai suoi danni, venne arrestato a Neuschwanstein e trasferito al lago di Starnberg dove il giorno dopo, il 13 giugno 1886 all'età di 41 anni, ufficialmente morì per annegamento insieme al suo dottore.

Continua.


Garmisch-Partenkirchen



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23 agosto 2012

#04 di 16

Il viaggio verso Garmisch continuò percorrendo prima l'alta e poi la bassa Engadina.


Man mano si scendeva i boschi diventavano sempre più fitti e profumati.

La valle si stringeva e la strada diventava più tortuosa finche si entrò in Austria nel Tirolo.

Il fondovalle mostrava un fiume Inn ben più consistente di quello che avevamo visto alle sorgenti sul Passo del Maloja, poi scavalcammo un altro passo di montagna (Fernpass) e finalmente entrammo in Germania, in Baviera.

Pochi chilometri dopo il confine, il cartello Garmisch-Partenkirchen ci garantì che eravamo arrivati.

Come si può intuire dal nome, Garmisch-Partenkirchen è l'unione di due località vicine fra loro.

Forse, per cercare di fugare vecchi ricordi, è meno noto che fu Hitler a volere la loro unificazione nel 1935 per poter ospitare le Olimpiadi invernali del 1936.

Garmisch è tuttora la località sciistica più famosa della Germania, ha ospitato i Mondiali di Sci Alpino del 1978 e del 2011 e a Partenkirchen sorge il trampolino.

Garmisch (ora uso questo nome per abbreviare) è un centro turistico visitato tutto l'anno, anche in autunno quando i boschi verdi attorno alla località cambiano i colori delle foglie rendendo suggestivi i torrenti, le piste ciclabili e i sentieri da percorrere a piedi.

Una caratteristica è anche quella di essere collocato in un luogo da dove, con l'automobile, è abbastanza facile raggiungere alcuni dintorni rinomati.

Quando entri nella cittadina trovi proprio quello che immagini si possa trovare in Baviera: case in cemento, legno e mattoni, tutte ordinate, ben tenute, curate quasi maniacalmente con i balconi sempre pieni di fiori, tipicamente gerani e spesso con i muri esterni affrescati con dipinti che richiamano l'ambiente montano circostante.


Le strade sono sempre pulite e mi viene da sorridere se penso che persino l'erba che cresce nei prati, oltre ad essere ben curata, sembra quasi che nasca precisa e allineata :)


Credo che le immagini dicano molto più delle parole.


Da un punto di vista turistico non è un luogo ricco di elementi singoli caratteristici, invece è gradevole l'armonia generale del posto.


Comunque nel centro storico una farmacia, situata vicino alla nuova Chiesa di St. Martin, mette in risalto l'architettura della costruzione che la ospita.



Lì vicino c'è anche un parco dedicato a Michael Ende, famoso per avere scritto i romanzi Momo e La Storia Infinita.


Da quest'ultimo venne anche prodotto un film con lo stesso titolo che Ende criticò perché stravolgeva il contenuto del suo scritto.

Penso che molti di noi abbiano visto questo film di fantasia del 1984 dove il protagonista, Atreyu, con l'aiuto di Bastian e altri personaggi, riesce a salvare dal Nulla il mondo di Fantàsia, assegnando  un nuovo nome all'Imperatrice.

E' famoso anche il tema musicale del film, scritto da un musicista tedesco e dall'italiano Giorgio Moroder.

Questa cittadina così concreta, funzionale e apparentemente piena solo di razionalità, in realtà sa esprimere l'arte in molti modi ed è conosciuta anche per la nascita di Michael Ende, che era figlio di un pittore e lui stesso, come si è visto, era un artista della fantasia.

Al di là degli stereotipi che fanno pensare alla Germania solo come la "Locomotiva d'Europa" o in chiave industriale ed economica, qui in Baviera l'arte e la fantasia sono tutt'altro che sconosciute, anzi hanno avuto un fautore letteralmente regale, Ludovico II°.

Continua.