giovedì 24 luglio 2014

Una gita a...

15 gennaio 2009

Un aspetto piacevole di una giornata trascorsa al mare in pieno inverno per un milanese è il vantaggio di passare da un clima prettamente continentale ad uno marittimo, quindi molto più mite e gradevole, soprattutto se il cielo è sereno.

Nelle scorse vacanze natalizie, scegliendo un giorno quasi anonimo per evitare il più possibile il traffico, abbiamo fatto una passeggiata in Liguria a Porto Venere.

Superato il Passo dei Giovi in direzione Genova (ma vale anche per il Turchino) la temperatura si è alzata dai -4° ai +9°.

Mi ricordo un famoso concorrente del “Rischiatutto” di Mike Bongiorno che propose di abbattere il Turchino per creare una corrente d’aria che dal vicino Mar Ligure potesse entrare in Pianura Padana per sgombrare la nebbia e aumentare un po’ la rigida temperatura invernale.

Questa idea fu un argomento di notevole discussione per molte settimane anche sui giornali perché se da un lato si comprendeva il probabile funzionamento, dall’altro era inconcepibile immaginare di spianare una montagna intera alta centinaia di metri con le relative pendici e paesi che sorgono sopra ed attorno ad essa.

Resta il fatto che quando si valica il Turchino in inverno si pensa a questo episodio e si assiste ad un repentino “cambio di stagione”.

Porto Venere è una famosa località ligure vicina a La Spezia e posta alla fine di un promontorio.
Insieme alle vicine isole Palmaria, Tino, Tinetto è inserita tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Nelle cartoline locali il soggetto più fotografato è senza dubbio la Chiesa di San Pietro con il Castello.

Caratteristica è anche la grotta Arpaia, ribattezzata anche grotta Byron, che si raggiunge da un passaggio sopra il quale una lapide ricorda Lord Byron, il poeta romantico, politico inglese e "ardito nuotatore" che si narra percorse a nuoto gli 8 km che la separano dalla località S. Terenzo nel comune di Lerici.

Terminata la visita del luogo, anche se un po’ sommaria, ci è rimasto il tempo per percorrere un tratto di quella stupenda cornice stradale (la S.P.370) che sovrasta le Cinque Terre.

Nonostante la giornata feriale non abbiamo trovato modo di parcheggiare l’auto e scendere a Riomaggiore così abbiamo proseguito fino alla seconda delle cinque località: Manarola.

Qui ci ha assistito la fortuna per cui abbiamo visitato il paese che offre magnifici scorci di se stesso e della passeggiata sul mare che lo unisce a Riomaggiore, non a caso chiamata “ La via Dell’Amore”.

Nel frattempo il sole era tramontato così è rimasto giusto il tempo di fotografare il celebre Presepe luminoso di Manarola.
Nonostante il buio sopraggiunto c’è stata la possibilità di qualche immancabile acquisto, ma anche di una merenda a base di focacce di vario tipo e di farinata,  poi via verso quel frigorifero naturale che è la Pianura Padana invernale.







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