12 novembre 2008
Dopo avere scritto gli ultimi diari
su vari argomenti, questo post mi dà la possibilità di riagganciarmi a quella
magnifica esperienza che questa estate ho vissuto trascorrendo le vacanze in
California.
Prima di tornare alle spettacolari
località che ho visto, voglio ripartire raccontando qualcosa che riguarda il
comportamento umano.
Credo che la civiltà si possa anche
misurare da come le persone si comportano quotidianamente nel traffico di una
grande città come San Francisco.
Premetto che io non ho nessun titolo
sull'argomento né ho intenzione di insegnare qualcosa a qualcuno, ma da una
fotografia reale della situazione ne deriva una naturale riflessione.
Eccola.
Eccola.
Una persona che come me abita a
Milano è abituata da sempre a vivere nel traffico, in più io sono un utente
della strada sia come automobilista, motociclista, ciclista e pedone per cui
non voglio prendere le difese di nessuna categoria.
Il paragone geografico tra S.
Francisco e Milano è simile, anzi Milano è tutta in pianura (tanto meglio), il
traffico e la densità di auto sono equivalenti, eppure nel modo di guidare
nella città californiana c'è un atteggiamento più pacato e rilassato dove gli
automobilisti non suonano il clacson, sono pazienti e soprattutto
rispettano le regole stradali, anche le più elementari.
Questo vale per automobilisti,
motociclisti, ciclisti e pedoni.
Ad esempio le code sono rispettate,
nelle generalità nessuno fa il furbo, i pedoni ed i ciclisti rispettano il
rosso e questi ultimi non percorrono i marciapiedi.
Agli incroci coi semafori le vetture
rispettano alla lettera il "keep clear" scritto sull'asfalto e non
impegnano l'attraversamento se non sono sicuri di poterlo liberare in modo da
consentire agli automobilisti che viaggiano in senso ortogonale di non restare
a loro volta ingorgati.
Nessuno da dietro suona per invitare
chi lo precede ad intasare l'incrocio e tantomeno nessuno oserebbe
sorpassarti per buttarsi in mezzo alla mischia.
Solo questo comportamento ti permette
di subire il traffico con molto meno stress perché ti libera già da alcuni
soprusi ed eventuali desideri di "vendetta".
Ma cos'è, una civiltà extraterrestre?
No, sostanzialmente esistono le
stesse regole stradali che abbiamo in Italia, però la differenza è che lì tutti
le rispettano e si forma così un circolo virtuoso fatto di cortesia, pazienza
buona educazione e fairplay che diventa contagioso anche per l'individuo più
recalcitrante al rispetto delle regole.
Sappiamo tutti per esperienza più o
meno diretta che alcuni stranieri, quando giungono in Italia, spesso cambiano
il modo di guidare e ne fanno di tutti i colori perché sanno che qui a volte
vige una sostanziale anarchia.
E' così difficile cambiare questo
nostro atteggiamento qualche volta un po' maleducato e non usare il veicolo per
sfogare la nostra rabbia o le nostre frustrazioni?
No, a volte per incominciare basta
poco, come cedere una precedenza che ci sembra dovuta, evitare di lampeggiare
in autostrada se davanti un altro sta sorpassando, smettere di fare discorsi al
telefonino mentre si guida, soprattutto "conditi" con ampia
gestualità, rispettare i pedoni che attraversano sulle strisce pedonali e questi
ultimi non attraversino le strade col rosso e non si buttino sotto le vetture
solo perché camminano sulle strisce!
3500 chilometri di strada percorsi in
quasi 20 giorni sulle strade della California del nord non mi hanno mostrato
solo degli incantevoli luoghi soprattutto lungo la Costa Pacifica, ma mi hanno
anche insegnato qualche cosa sul piano umano e quindi, ora che sono tornato a
casa, mi sembra opportuno mettere in pratica quello che ho imparato e anche diffondere
questa esperienza.
A giudicare dalla
diminuzione degli incidenti stradali in Italia negli ultimi anni credo che un
gran miglioramento sia in corso, ma i morti sono ancora troppi e penso che
dobbiamo percorrere ancora ... molta strada.Continua
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