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24 luglio 2009
# 03
I Farrah e Michael nel titolo sono ovviamente Fawcett e Jackson.
Interrompo la sequenza di quello che stavo esponendo perché domani sarà trascorso un mese dalla data della loro morte.
Racconto questa cosa perché proprio il 25 giugno ero in volo verso Los Angeles per iniziare le vacanze e appena arrivati in albergo a Hollywood la TV ha iniziato a raccontare chi fosse Farrah Fawcett.
Ai più è nota come una coprotagonista dei telefilm della serie Charlie's Angel, indimenticabile in modo particolare per i suoi capelli ed il suo strepitoso sorriso.
Pochissimo tempo dopo si è saputo del decesso di Michael Jackson e in pochissimi minuti questa nuova vicenda ha sovrastato la precedente.
L'indomani 26 giugno siamo andati a vedere la famosa Walk of Fame sull'Hollywood Boulevard, la passeggiata delle celebrità, lungo i cui marciapiedi sono incastonate piastrelle a forma di stella che riportano il nome del personaggio famoso.
Mentre leggevamo i nomi abbiamo visto nelle vicinanze molti fiori per terra e abbiamo immaginato che fossero dedicati ad uno di questi due personaggi e difatti abbiamo trovato la stella con il nome di Farrah Fawcett.
Intanto ci stavamo avvicinando al Chinese Theatre, uno dei luoghi dove venivano consegnati gli Oscar che è vicinissimo al Kodak Theatre il "tempio" attuale della consegna delle Statuette e man mano che camminavamo, vedevamo sempre più gente su uno dei due marciapiedi fin quando abbiamo constatato la presenza di polizia in auto e a cavallo, cavalletti per veicolare il flusso dei pedoni, pullman di riprese televisive, macchine cinematografiche sui cavalletti, giornalisti e troupe televisive.
"Ok, la stella di Michael Jackson deve essere qui" ci siamo detti e infatti con un po' di pazienza ci siamo avvicinati ai fans che posavano fiori e che scrivevano messaggi su fogli di carta.
Qualcuno aveva lasciato dei palloncini colorati e altri pregavano silenziosamente con le lacrime agli occhi.
La folla era molto composta e si percepiva una sensazione di sgomento, di dolore e di rispetto.
Una fan di colore, mentre piangeva, reggeva una fotografia di Michael e me la mostrava orgogliosa mentre la fotografavo.
Dall'alto un elicottero stazionava in cielo probabilmente per sorvegliare la situazione ed istruire i poliziotti a terra.
Non considero una fortuna essere stato lì proprio in quei giorni perché la morte di qualcuno non è mai una fortuna, però posso dire che questo evento mi ha permesso di vivere e descrivere in prima persona, anche fotograficamente, sensazioni ed emozioni personali e collettive che viste in televisione perdono inevitabilmente gran parte della loro forza e della carica emotiva.
Continua.
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