mercoledì 30 luglio 2014

Sfortune metropolitane



28 settembre 2009

Di solito in città mi sposto in moto.

Spesso lo faccio anche quando piove, ma qualche giorno fa ho deciso di usare la metropolitana.

Tornando a casa il conducente ad un certo punto della corsa ha effettuato una frenata molto brusca che ha costretto molte persone ad aggrapparsi per bene agli appositi sostegni.

A me è andata un po' diversamente perché, nonostante anch'io mi stessi reggendo al supporto, questo improvvisamente ha ceduto.

Non si è scardinato, ma si è proprio rotta la struttura metallica e così, venendo a mancare l'appoggio, sono volato via picchiando violentemente la testa contro un'altra sbarra e finendo per terra.

Alcune persone mi hanno aiutato a rialzare e dopo meno di un minuto si è manifestata una vistosa contusione alla fronte, sembrava che mi fosse stato applicato mezzo uovo sotto la pelle!

Un po' frastornato e dolorante sono sceso dalla carrozza con una persona che, parzialmente colpita anche lei, ha testimoniato l'accaduto quando sono andato al mezzanino della stazione a sporgere la denuncia.

Questa la cronaca.

Successivamente mi sono venute in mente alcune riflessioni.

Ho pensato che l'epilogo avrebbe potuto essere molto più negativo, infatti gli spuntoni di metallo causati dalla rottura del sostegno avrebbero potuto ferire in modo grave sia me che altre persone.

Una persona molto più anziana di me (ma anche io stesso) avrebbe potuto rompersi alcune ossa oppure sarei potuto rovinare addosso alle persone sedute con chissà quali conseguenze.

Quest'ultima cosa mi ha fatto pensare agli incidenti aerei lievi, quando si sente parlare di persone ferite semplicemente a causa di un "vuoto d'aria", sembra incredibile come ci si possa fare seriamente male anche in queste circostanze.

Un'altra cosa: si sa che nei momenti in cui sta capitando un trauma i pensieri scorrono velocissimi e sono di varia natura.

Ad esempio mentre mi stavo rialzando mi è venuto in mente un post che scrissi qualche tempo fa derivato da una mail ricevuta a proposito del riconoscimento dei sintomi da ictus e così in quegli attimi ho cercato di ricordarmi quali verifiche compiere per constatare se, almeno in quel momento, non ci fossero dei danni cerebrali.

Ora invece ho un vistosissimo occhio nero e ancora qualche contusione (eheh, sembro un panda!) , ma la situazione è in miglioramento; resta l'ennesima constatazione che quando le cose devono succedere capitano anche nei modi più strani e quando sembrano essere meno probabili.

Un ultimo pensiero: ma come diavolo ha potuto rompersi una struttura metallica progettata proprio per sorreggere le persone? Che dentro di me, a mia insaputa, ci sia qualche gene de " l'Incredibile Hulk" ?

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