mercoledì 30 luglio 2014

Ciapa la galéina



11 settembre 2009

Erano alcuni anni che non salivo più sulle motonavi.
No, niente traversate insulari, esotiche od oceaniche.
Sto parlando della riviera romagnola dove tutti i giorni le motonavi percorrono il lungo costa per divertire i villeggianti.
Nello specifico mi riferisco alle gite che partono nel primo pomeriggio dal porto canale di concezione leonardesca di Cesenatico e raggiungono il porto canale di Rimini, che dista una trentina di chilometri, navigando poco lontano dalla costa.
Durante il viaggio è bello ammirare i vari paesi che si susseguono come Gatteo, S. Mauro, Bellaria, Igea Marina etc. ed è anche piacevole transitare davanti alla foce del fiume Rubicone.
Qui è inevitabile un tuffo nel passato ai tempi della scuola quando mi insegnarono che il fiume divideva la Gallia Cisalpina con l'Italia di Roma che, per tutelarsi da eventuali invasioni nemiche, poneva proprio al Rubicone il limite entro il quale sarebbe stato dichiarato traditore colui che lo avesse oltrepassato con le forze militari in direzione Roma.
Giulio Cesare nel 49 A.C. lo oltrepassò con poco meno di 2000 uomini diventando così nemico di Roma e dando inizio alla guerra civile contro la fazione tradizionalista del Senato Romano difesa dalle legioni di Pompeo.
"Alea iacta est" ovvero "Il dado è tratto" è la celeberrima frase che Cesare pronunciò oltrepassando il fiume.
Anche ai giorni nostri si usa questa espressione latina per evidenziare lo scavalcamento di un punto di non ritorno.
Ora torniamo alla nostra gita visto che nel frattempo siamo arrivati a Rimini, la capitale e l'avanguardia delle spiagge e del divertimento italiani.
Nell'ora o poco più di tempo a disposizione dopo lo sbarco è possibile vedere qualcosa della città o delle spiagge, fare il bagno in mare o visitare il delfinario sito sull'arenile dove i delfini danno spettacolo.
Poi ci si imbarca nuovamente e qui secondo me arriva il bello.
Quando al mattino l'imbarcazione passa lungo la costa pubblicizzando la gita per richiamare i potenziali clienti viene promesso che durante il viaggio di ritorno saranno serviti a bordo, compresi nel prezzo, fritto misto di mare e vino a volontà.
Queste parole sono una formula magica di solito capace di attirare a bordo anche i clienti più recalcitranti.
Quindi ora siamo qui all'inizio del viaggio di ritorno in attesa di mangiare e bere.
Le aspettative non solo non vengono deluse, ma addirittura la realtà supera l'immaginazione.
I marinai hanno già apparecchiato sottocoperta e, giusto il tempo di sedersi al tavolo, arriva un magnifico vassoio di calamari, pesce azzurro e patatine fritte con pane, acqua e vino bianco, Trebbiano ovviamente.
Il tempo di una foto ricordo e subito a tavola.
Nel frattempo arriva il Capitano, accompagnato dallo stesso bicchierino più o meno semivuoto che già avevo notato appena salito a bordo nell'andata; claudica impercettibilmente, ma non so se a causa di un suo problema fisico, del rollio della nave, o semplicemente a causa del contenuto del bicchiere.
Non è comunque un problema, e non lo è neppure quando mi chiedo (come nello spot pubblicitario di Aldo, Giovanni e Giacomo) chi c'è in questo momento in plancia a condurre la motonave, visto che mi sembra di aver notato tutto il personale sottocoperta.
Intanto il vassoio di pesce si è quasi svuotato e immediatamente arriva una donna che chiede se ne gradiamo dell'altro.
La risposta è un no cortese, anche perché la razione precedente era sufficiente, ma lei incurante del diniego versa sul vassoio dell'altro pesce dicendo che il fritto è stato cucinato in modo molto leggero.
Ne convengo: è buono, ben cucinato e io sono ancora una discreta "forchetta", anche un po' goloso.
Così, mentre gustiamo la seconda razione, parte la musica di accompagnamento.
Fra le varie musiche romagnole non sento più la vecchia hit di Raoul Casadei "Ciao Mare" anche se mi sembra che la sua gloriosa imbarcazione "Nave Del Sole" solchi ancora la costa adriatica romagnola.
Già da un paio di anni la canzone che rappresenta la Romagna è la celebre "Ciapa La Galéina" che ovviamente non può mancare.
Intanto il Capitano si è seduto al nostro tavolo (sempre col bicchierino) per sapere se stiamo gradendo il pesce.
Gli diciamo che stiamo terminando il secondo vassoio e allora lui si volta indietro e quella che ho scoperto essere sua moglie si avvicina velocemente con altro pesce in mano.
Non ho il coraggio di rifiutare anche perché un buon fritto mangiato sul mare col profumo della salsedine è diverso da quello che si potrebbe mangiare in città, anche a parità di qualità di pesce.
Il perché è semplice: quando mangiamo non percepiamo solo il cibo con il gusto, ma masticandolo si liberano gli aromi che sono catturati anche dall'olfatto.
Un'aria profumata di salsedine al mare o di essenza di bosco o di montagna (per me il massimo è mangiare cibo e bere vino in mezzo alle conifere) interagisce col cibo contribuendo ad intensificarne il gusto.
Mentre onoriamo la terza portata il Capitano ci racconta che il pesce è freschissimo e l'ha comprato al mattino dai pescatori quando erano ancora in mare. Ne ha comprate due cassette da 7 chili l'una pagandolo complessivamente 20 euro.
Tranne pochissimo scarto il pesce è stato cucinato tutto e, considerato che a bordo ci sono 30 persone più l'equipaggio, il conto di quanto pesce è stato gustato è presto fatto.
30 persone effettivamente non sono molte, ma lui spiega che la stagione è ormai terminata (siamo ai primi di settembre) e tutto ciò che guadagna ora è tutta eccedenza.
Siamo quasi arrivati al porto canale di Cesenatico e gli avanzi del pesce vengono gettati in mare.
No, nessun inquinamento o tentativo di sporcare il mare perché, spettacolo nello spettacolo, i residui vengono lanciati poco alla volta con ampi gesti in aria e i gabbiani, dapprima invisibili, si sono ora gettati a stormi vicinissimi alla motonave e l'accompagnano tuffandosi in mare per raccogliere e mangiare gli avanzi del pesce cucinato.
Poco dopo si entra nel porto, il Capitano manovra la nave come fosse una bicicletta, seguono l'attracco, la discesa ed i saluti.





Nessun commento:

Posta un commento