5 giugno 2008
Mi capita di leggere un po’ qui e là nei blog.
Non voglio entrare nel merito dei contenuti, ma nella forma, nel modo
di esprimersi per iscritto.
E’ molto attuale ed anche un
po’ modaiolo esprimersi in un linguaggio tipico di frasi abbreviate sullo stile
degli SMS con le “X” al posto dei “per” o limitare il più possibile l’uso delle
vocali.
Constato però che a volte è difficile comprendere al volo il
significato di quanto viene scritto e può essere necessaria una rilettura o più
per acquisire la comunicazione.
Insomma l’incomprensione scritta è in agguato.
Estrapolando la situazione immagino che si svilupperanno presto dei
nuovi linguaggi paralleli ed esclusivi che renderanno più difficile
l’esposizione scritta e verbale soprattutto se e quando gli insegnanti di
domani non saranno in grado di usare ed insegnare un linguaggio corretto ed
unitario.
Capiamoci: non sono un purista della lingua italiana, ma vedo che
quotidianamente le incomprensioni dovute alla comunicazione scritta o verbale
sono spesso quelle che generano i fraintendimenti e da qui le contrapposizioni
chiuse di opinioni ed estremizzando anche le guerre.
Un esempio concreto?
Pensate solo a quando un traduttore simultaneo ci comunica una frase
pronunciata da un politico straniero.
Pur tradotta nel migliore dei modi, vengono perse le sfumature di
una battuta, una frase idiomatica inglese non ha necessariamente la stessa
valenza della sua omologa in italiano.
Più concretamente ancora: se dico “pirla” ad un mio concittadino
milanese sa che intendo dargli dello sciocco, dell’ignorante, del presuntuoso o
addirittura del simpaticone a seconda dell’intonazione o del contenuto della
frase circostante.
In altre località di Italia può essere considerato semplicemente un
insulto e forse mi prendo anche una coltellata!
Insomma: la proprietà di linguaggio è importante, e un po’ di
ridondanza nella comunicazione non è solo una pedanteria, ma anche una
rifinitura di ciò che stiamo esponendo.
Un piccolo quiz a chi se ne intende: ma come fanno i Cinesi, gli
Arabi, Israeliani ed altri a scambiarsi i messaggi soprattutto se contratti?
Attendo risposte.
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