27 gennaio 2014
26 gennaio: una domenica invernale qualsiasi da trascorrere senza gloria o
senza nulla da raccontare di diverso dallo standard quotidiano, se non il fatto
che l'influenza che ho appena terminato mi ha lasciato sì un po' di strascico,
ma soprattutto il bisogno di movimento e di uscire da casa.
A Milano oggi la giornata è particolarmente mite e luminosa.
E' merito del Föhn: nome di derivazione tedesca ormai entrato nell'uso
quotidiano italiano (si pensi all'asciugacapelli) che riassume quel fenomeno
atmosferico grazie al quale, detto molto semplicisticamente, il vento che cade
dalle montagne verso la pianura tende a scaldarsi per compressione.
In buona sostanza assomiglia a quell'evento per cui, quando gonfiamo la
camera d'aria di una bicicletta, notiamo che l'aria che si trasferisce dalla
pompa al budello, tende a scaldare enormemente il raccordo in gomma della pompa
stessa, al punto da riuscire anche a farlo scoppiare.
In Svizzera, Paese a cavallo delle Alpi, il fenomeno del Föhn è così
frequente che è normale sentire parlare in televisione ne "La Meteo"
(nome declinato al femminile anziché al maschile in quanto abbreviazione di
Meteorologia) di Favonio, ovvero la traduzione in Italiano dal tedesco di Föhn.
Un'altra consuetudine del Favonio è quella di essere un vento asciutto e
ciò si verifica quando la massa d'aria che lo genera perde molta umidità, sotto
forma di pioggia, durante la risalita delle pendici delle montagne, nella fase
che precede la successiva ricaduta in Pianura.
Ecco: questa è la situazione meteo odierna a Milano, un fenomeno che si
verifica non molte volte all'anno, ma che intiepidisce l'aria rialzando la
temperatura anche di una decina di gradi.
Decido così di godermi un pomeriggio a passeggio in moto, non ho ancora
deciso il percorso, ma non è importante, è fondamentale il viaggio, conta
solo vestirsi e andare.
Punto in direzione nord, verso il Lago di Como.
Sono strade che avrò percorso centinaia di volte, ma so che il Lago di
Como, dal mio punto di vista fra i luoghi lacuali più belli al mondo, è una
miniera inesauribile di bellezza, di scorci, di luci e di profumi, a seconda
delle stagioni, che ti infatuano quando con la moto pennelli delicatamente, con
passione e con arte le curve delle strade che si snodano lungo le sue sponde.
Non ho con me la macchina fotografica, ma affido alla scarsa qualità della
fotocamera del cellulare il compito di testimoniare il paesaggio.
Intanto decido di raggiungere Argegno, una bella cittadina sulla sponda ovest del lago.
Una ragione della scelta è che il sole, di pomeriggio, resta alle spalle
sulla sinistra.
Questo permette di ammirare il lago e la sua sponda orientale illuminati da
un sole che proietta ombre piuttosto lunghe e che contrastano enormemente con i
raggi di una luce intensa causata proprio dalle condizioni meteorologiche.
L'aria asciutta permette una visibilità di molte decine di chilometri e
tutto questo si amalgama nella passeggiata rendendola particolarmente
piacevole.
Giungo a destinazione, mi fermo in un bar e guardo passare decine di
motociclisti, come se sfilassero su una passerella, anche loro incoraggiati da
una giornata splendida e poi mi rimetto in marcia verso Milano.
I meteorologi hanno già avvisato che fra un paio di giorni ci sarà la neve
anche in pianura, ma in questo momento è ininfluente, conta invece aver
trascorso un buon pomeriggio all'aria aperta in posti fantastici.
Non so ancora se questa uscita avrà delle conseguenze sui postumi
dell'influenza, ma sono certo che intanto il mio umore è cresciuto a dismisura
e se ciò potesse influire anche sull'influenza, allora resterò sano per un bel
pezzo :-)
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