martedì 9 settembre 2014

Una passeggiata fuori stagione



27 gennaio 2014

26 gennaio: una domenica invernale qualsiasi da trascorrere senza gloria o senza nulla da raccontare di diverso dallo standard quotidiano, se non il fatto che l'influenza che ho appena terminato mi ha lasciato sì un po' di strascico, ma soprattutto il bisogno di movimento e di uscire da casa.

A Milano oggi la giornata è particolarmente mite e luminosa.

E' merito del Föhn: nome di derivazione tedesca ormai entrato nell'uso quotidiano italiano (si pensi all'asciugacapelli) che riassume quel fenomeno atmosferico grazie al quale, detto molto semplicisticamente, il vento che cade dalle montagne verso la pianura tende a scaldarsi per compressione.

In buona sostanza assomiglia a quell'evento per cui, quando gonfiamo la camera d'aria di una bicicletta, notiamo che l'aria che si trasferisce dalla pompa al budello, tende a scaldare enormemente il raccordo in gomma della pompa stessa, al punto da riuscire anche a farlo scoppiare.

In Svizzera, Paese a cavallo delle Alpi, il fenomeno del Föhn è così frequente che è normale sentire parlare in televisione ne "La Meteo" (nome declinato al femminile anziché al maschile in quanto abbreviazione di Meteorologia) di Favonio, ovvero la traduzione in Italiano dal tedesco di Föhn.

Un'altra consuetudine del Favonio è quella di essere un vento asciutto e ciò si verifica quando la massa d'aria che lo genera perde molta umidità, sotto forma di pioggia, durante la risalita delle pendici delle montagne, nella fase che precede la successiva ricaduta in Pianura.

Ecco: questa è la situazione meteo odierna a Milano, un fenomeno che si verifica non molte volte all'anno, ma che intiepidisce l'aria rialzando la temperatura anche di una decina di gradi.

Decido così di godermi un pomeriggio a passeggio in moto, non ho ancora deciso il percorso, ma non è importante, è fondamentale il viaggio, conta solo vestirsi e andare.

Punto in direzione nord, verso il Lago di Como.

Sono strade che avrò percorso centinaia di volte, ma so che il Lago di Como, dal mio punto di vista fra i luoghi lacuali più belli al mondo, è una miniera inesauribile di bellezza, di scorci, di luci e di profumi, a seconda delle stagioni, che ti infatuano quando con la moto pennelli delicatamente, con passione e con arte le curve delle strade che si snodano lungo le sue sponde. 

Non ho con me la macchina fotografica, ma affido alla scarsa qualità della fotocamera del cellulare il compito di testimoniare il paesaggio.



Intanto decido di raggiungere Argegno, una bella cittadina sulla sponda ovest del lago.

Una ragione della scelta è che il sole, di pomeriggio, resta alle spalle sulla sinistra.

Questo permette di ammirare il lago e la sua sponda orientale illuminati da un sole che proietta ombre piuttosto lunghe e che contrastano enormemente con i raggi di una luce intensa causata proprio dalle condizioni meteorologiche.

L'aria asciutta permette una visibilità di molte decine di chilometri e tutto questo si amalgama nella passeggiata rendendola particolarmente piacevole.




Giungo a destinazione, mi fermo in un bar e guardo passare decine di motociclisti, come se sfilassero su una passerella, anche loro incoraggiati da una giornata splendida e poi mi rimetto in marcia verso Milano.

I meteorologi hanno già avvisato che fra un paio di giorni ci sarà la neve anche in pianura, ma in questo momento è ininfluente, conta invece aver trascorso un buon pomeriggio all'aria aperta in posti fantastici.

Non so ancora se questa uscita avrà delle conseguenze sui postumi dell'influenza, ma sono certo che intanto il mio umore è cresciuto a dismisura e se ciò potesse influire anche sull'influenza, allora resterò sano per un bel pezzo :-)






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