lunedì 8 settembre 2014

Lo Zoo di San Diego



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29 novembre 2013

#14


Mentre passeggiamo all'interno del Balboa Park di San Diego ci rendiamo conto di persona di quanto tempo dovremmo disporre per approfondire meglio la visita, ma siamo venuti fin qui soprattutto per vedere un'altra tra le attrazioni principali di San Diego che intanto abbiamo raggiunto: lo zoo.

E' vero che se ne trovano ovunque, però negli anni ne abbiamo sentito parlare molte volte e quindi pensato che valesse la pena spendere mezza giornata pure qui.

Anche lo zoo di San Diego risale al 1916.

Non è un caso perché venne istituito proprio per evitare l'abbandono di alcuni animali esotici esibiti in occasione dell'Esposizione Panama-California.

Con il tempo la struttura fu perfezionata e si espanse al punto che non furono più sufficienti i 40 ettari di estensione, quindi venne istituito un altro ambiente, il Safari Park, che si trova a Escondido, una cittadina californiana a circa 50 km nord di San Diego.

Qui nello zoo del Balboa Park gli animali sono recintati, ma hanno un discreto spazio per potersi muovere liberamente.

L'ambiente è organizzato per aree tematiche con nomi evocativi come la valle degli elefanti, i boschi africani o il crinale del condor.

L'ingresso avviene a piedi e si percorrono i sentieri che salgono e scendono lungo i vari settori.

Chi ha difficoltà di deambulazione, o semplicemente è stanco, ha la possibilità di muoversi con dei bus interni o vedere dall'alto una buona parte dell'ambiente per mezzo di una cabinovia, come se fosse un volo d'uccello.




All'ingresso ti trovi davanti i fenicotteri rosa che esibiscono la loro innata eleganza e poi, in funzione della direzione scelta, trovi le altre specie.


Alcuni animali te li aspetti: cammelli, zebre, elefanti, antilopi, tigri, leoni.

Proprio davanti ai leoni mi è capitato di ridere.

Si sa che sono animali feroci e non è consigliabile avvicinarsi.

Del resto una robusta doppia protezione è lì apposta per evitare guai, però un cartello avvisa di non avvicinarsi troppo, ma non per il rischio di essere aggrediti, quanto per la possibilità di essere colpiti dalle eiezioni degli animali.



Mi viene in mente una famosa gag di Aldo, Giovanni e Giacomo in cui uno porta a spasso un cagnolino, la Massironi tiene al guinzaglio un gabbiano che, anzichè centrare il vasino dall'alto,"bombarda" Giacomo che si arrabbia.

La donna si giustifica dicendo che è ancora un cucciolo, ma Giacomo risponde" ... ancora un cucciolo, ma intanto caga come un leone":-)


La battuta alludeva sicuramente alla quantità di materiale evacuato, ma qui invece il pericolo deriva dal fatto che può essere lanciato anche a 3 metri di distanza.

Visto che ormai siamo in argomento, aggiungo che si è verificata un'altra situazione simile davanti ad una teca contenente uno scarabeo stercorario.

In un'altra gag, uno dei comici spiega agli altri che la caratteristica dello stercorario è di passare la vita a portare in giro le palline di sterco.

Qui lo vedo con i miei occhi: 3 scarabei che si aiutano a spostare una palla di escrementi maggiore di loro, con lo scopo di renderla rotonda e più grossa mentre rotola (come facciamo noi quando costruiamo un pupazzo di neve).

Di fatto questi animali raccolgono e custodiscono in questo modo il materiale di cui si nutrono e dentro il quale depositano le uova, sia per proteggerle, sia per dare nutrimento ai piccoli appena nati.


Durante il nostro cammino abbiamo la possibilità di vedere e fotografare molti animali.

Hanno l'aspetto sereno e sono impegnati nelle loro cose, sicuramente sono abituati alla presenza della gente, non sono intimoriti e semmai si limitano a voltarci la schiena.

Alcuni sono teneri, ad esempio non avevo mai visto un suricato nemmeno in cattività.

Mentre lo fotografo lui osserva me con la stessa reciproca curiosità, poi passiamo davanti ad una voliera dove riesco scorgere in posa un falco-aquila ornato.



Ogni recinto ha la propria targa con scritto il nome dell'animale, dove vive e in quale habitat, le minacce in cui incorre e il livello di criticità di estinzione della sua specie secondo i criteri stabiliti dallo IUCN, l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.


Mi intenerisce anche vedere 3 Koala: uno sonnecchia incastrato tra i rami di un albero, un altro si arrampica tenendo il cucciolo aggrappato sulla schiena.



Lo zoo di San Diego è uno dei pochi zoo che ospita anche il panda gigante.
E' tra gli animali più ricercati, infatti per scorgerlo dobbiamo percorrere una discreta coda di persone che transitano lungo un apposito tracciato che non permette di sostare a lungo.

Ho poco tempo per osservarlo da vicino e ancora meno per qualche scatto fotografico mentre lui, incurante di tutto, è intento a rosicchiare steli e foglie di bambù.

Anche questa è una grande esperienza.





Continua


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