martedì 2 settembre 2014

Marienbrücke



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20 novembre 2012

#08 di 16

Dal castello di Neuschwanstein il sentiero si biforca e prima di scendere verso i parcheggi scegliamo di raggiungere il Marienbrücke.

Un quarto d'ora di strada a piedi nei boschi e poi si raggiunge la meta.

Il Marienbrücke è un ponte dedicato a Maria di Prussia, madre di Ludwig II.

Costruito attorno alla metà del 1800 per volontà di Massimiliano II, in origine era in legno, ma successivamente fu rifatto in ferro.

Il ponte ha un'unica arcata con uno strapiombo massimo maggiore di 90 metri e scavalca la cascata del torrente Pöllat alta 45 metri.

E' facile capire quando si arriva nelle sue vicinanze perché, nonostante gli speroni di roccia ai suoi estremi coprano ancora la visuale, si assembra una quantità consistente di turisti quasi in fila per salirci e attraversarlo.

Alcuni rinunciano, non perché impossibilitati dalle troppe presenze, ma per il fatto che il grigliato metallico che forma i parapetti permette una visuale fin quasi ai piedi e così ti assalgono facilmente le vertigini, dovute sia all'altezza che allo spazio aperto nella visuale laterale.

Come se non bastasse il continuo andirivieni della gente causa qualche leggero movimento del ponte che contribuisce a immaginarlo come instabile e insicuro.

Tuttavia per una persona che si limita ad affacciarsi restando ai bordi, almeno altri dieci ci salgono indipendentemente dalle vertigini.

Lo spettacolo è unico nel suo genere e, vista la giornata particolarmente tersa, riusciamo a scorgere particolari per noi inediti che nelle volte precedenti non eravamo riusciti a cogliere.



E' la conferma che abbiamo fatto bene privilegiare questa gita.
 

Il sole sembra posto dov'è da un direttore della fotografia perché, oltre ad illuminare il castello di Neuschwanstein, ne pone in risalto tutti i particolari restituendo davvero l'immagine di un castello delle fiabe.
 




Lentamente ci spostiamo in mezzo al ponte, poniamo le mani sul parapetto per limitare le vertigini e guardiamo sotto. 


Il fondo valle, in cui scorre il torrente Pöllat con la sua cascata, si trova a quasi un centinaio di metri sotto.


Anche se la fotografia non può provocare la sensazione di vertigine, si intuisce la situazione semplicemente osservando le dimensioni, il bordo del parapetto e dove si trova l'ombra del ponte proiettata dal sole nel bosco sottostante.

L'occhio poi torna al castello che, costruito in pietra chiara, risalta fra il verde degli alberi, dei prati in pianura e contrasta con l'azzurro del cielo e del lago Forggen.

In lontananza scorgo la cittadina di Schwangau a ridosso del Forggensee, punto la macchina fotografica, "zoomo" e lo scatto è appagante.




Faccio la stessa cosa con il Santuario di S. Coloman, vorrei stare qui delle ore a fotografare e a gustarmi tutti i particolari che si vedono, ma il tempo a disposizione non è infinito per cui, senza rinunciare a qualche foto del ponte, ci incamminiamo verso la discesa.


Sono già passate le 14 e non abbiamo ancora pranzato.

In realtà, vista la colazione "faraonica" del mattino, non sarebbe neppure necessario, però una piccola pausa è indispensabile per cui decidiamo di tornare al parcheggio e mangiare qualcosa prima di riprendere l'auto.

La giornata è ancora lunga.

Continua.


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