giovedì 4 settembre 2014

Il contatto con Edimburgo



Inizio


29 giugno 2013

# 2

...con un balzo (aereo) ci troviamo per la prima volta in Scozia, precisamente all'aeroporto di Edimburgo.

E' pomeriggio avanzato e, terminate le formalità, vediamo gli altri passeggeri uscire velocemente con i loro bagagli verso destinazioni ignote.

Abbiamo quella sensazione poco piacevole di essere dei pesci fuori dall'acqua, siamo un po' spaesati; è vero che abbiamo un albergo prenotato in centro, ma bisogna arrivarci e quindi probabilmente prenderemo un taxi, una volta trovato.

Non è il caso di farci prendere dalla premura e dall'ansia per cui, proprio perché è la prima volta che arriviamo qui, pensiamo di spendere una manciata di minuti per capire qualcosa del luogo, degli aiuti che l'aeroporto può offrire ai turisti, di eventuali auto a noleggio che forse prenderemo in seguito valutando successivamente la possibilità di affittare la vettura da qui piuttosto che da un'agenzia nel centro città.

Vediamo un totem che distribuisce piantine della città, ne prendiamo una.
Una carta geografica in più è sempre utile e poi, cercando di filtrare la pubblicità presente ovunque, riscontriamo l'esistenza di un autobus urbano che congiunge l'aeroporto con il centro città.

Qualche minuto di studio  per capire se ferma anche nelle vicinanze dell'albergo prenotato e, dopo aver constatato che la fermata più vicina dista qualche centinaio di metri dal nostro alloggio, scartiamo l'ipotesi del taxi a favore del bus.

Raggiungiamo la biglietteria e meno di un quarto d'ora dopo siamo già su quello che per noi diventerà il mitico bus, l' "airlink n° 100 Express".

Ora siamo a cavallo della situazione e l'avventura è cominciata.

Le cose stanno andando lisce, è nuvolo  ma non piove, guardiamo con avidità fuori dai finestrini, non tanto per ciò che di bello vediamo scorrere, ma per mappare nelle nostre menti eventuali punti di interesse o di riferimento.

Raggiungiamo la nostra fermata, scendiamo e ci incamminiamo con la carta aperta in mano facendo attenzione a qualche locale dove potremmo andare a cenare più tardi.

Ne memorizziamo un paio, intanto entriamo nell'hotel e raggiungiamo la camera: finalmente, è tutto ok.

Il tempo di sistemare le cose, alcuni minuti di relax, una rinfrescata e poi, visto che è ora di cena, siamo già fuori a caccia di ristoranti.

A tavola poi, guida alla mano, prepariamo un approccio alla visita della città, dove andare, cosa visitare.

Stiamo prendendo confidenza con Edimburgo che quasi ci sembra "ai nostri piedi".

Da un certo punto di vista invece è "per i nostri piedi" nel senso che, vista la quantità immane di cose interessanti da vedere, immaginiamo che nei prossimi giorni percorreremo molti chilometri a piedi.

Un'analisi più approfondita della cartografia cittadina invece ci assicura che siamo noi "ad essere ai piedi" della città, sia nel senso che ci darà del filo da torcere, sia in senso letterale perché dovremo affrontare parecchie salite. :-)

Dividiamo in due la visita della città: la parte vecchia e la parte nuova.

Incominciamo a renderci conto di essere caduti anche noi nella trappola mentale in cui si immagina Edimburgo come una piccola città di passaggio al confine dell'Europa, esclusivo preludio di una visita indirizzata ad altre zone della Scozia.

Inizia un nuovo giorno.

Continua. 

Nessun commento:

Posta un commento