giovedì 4 settembre 2014

Nuove mete


23 maggio 2013

# 1

Quando pianifichi una vacanza bisogna tenere conto di molte cose, alcune ovvie altre meno scontate.


Tempo  e budget disponibili, appartengono al primo gruppo invece, anche con un po' di azzardo, si possono trascurare dall'organizzazione del viaggio cibo, valuta, clima, lingua, usi e costumi locali.

Andare verso una meta che ti stuzzica intellettualmente, per la sua bellezza o altro è comunque uno sprone che pone in secondo piano alcune eventuali difficoltà o disagi.

Personalmente mi piacciono le città d'arte, ma sono più affascinato dai luoghi dove la natura si è scatenata esaltando colori, forme, vegetazione, animali e spazi.

Fra gli spazi ci sono mari, monti e laghi e tanto più i territori sono ampi, maggiore è il mio senso di inserimento nell'ambiente e se poi ci aggiungi un pizzico di leggenda, di curiosità, di storia, di scienza e di arte, ecco che una nuova meta prende forma nella possibilità di concretizzarsi in un nuovo viaggio.

Erano anni che desideravo compiere un'esperienza in Scozia, ma la distanza in primo luogo mi aveva sempre trattenuto dal trascorrerci una vacanza.

Parlo di distanza perché molto tempo fa sognai di andarci in moto, ma successivamente il pensiero si modificò verso l'uso di una vettura.

L'idea della macchina anziché la moto non dipendeva tanto dalla fatica o dalla scomodità, ma era dovuta alla certezza che in quei posti neppure d'estate il sole splende ininterrottamente, anzi nuvole e pioggia sono una presenza costante che pone concreti limiti al movimento dovuti, ad esempio, al diverso vestiario mentre si viaggia rispetto a quando si passeggia, o alla difficoltà di mantenere asciutta la macchina fotografica.

Esperienze precedenti mi avevano già portato con la moto a Parigi, in Bretagna, sulla Loira, in Camargue e in Normandia, ma oltrepassare la Manica avrebbe implicato anche la difficoltà della guida a sinistra.


Ciononostante alcuni anni fa, durante una vacanza estiva, partimmo in auto da Milano con destinazione Londra e, dopo aver attraversato con treno e auto il tunnel sotto la Manica, arrivammo a Folkestone, vicino a Dover, dove ci immettemmo nell'autostrada inglese guidando molto lentamente dietro ad altre vetture, rigorosamente sulla sinistra e senza azzardare nessun sorpasso per molti chilometri.

Quello fu il battesimo del fuoco e l'unica occasione che ebbi di guidare a sinistra.

Dopo un centinaio di chilometri mi sciolsi un po' e lentamente presi confidenza con le strade anche se il rischio di guida contromano era sempre in agguato.
In quel periodo visitammo alcune località inglesi fra cui Canterbury, Brighton, Southampton, Bath, Salisbury, Stonehenge e Londra.

Poiché già conoscevo Londra, mi emozionò particolarmente poterla attraversare con la mia auto che proveniva da Milano anziché solo a piedi e, dato che non esistevano ancora i navigatori satellitari, mi diede anche soddisfazione percorrere con successo Piccadilly Circus, Tower Bridge, districarmi nel traffico della città e parcheggiare addirittura in Trafalgar Square disponendo solo di una cartina stradale in mano e senza neppure perdermi troppo; beh, diciamo che non fu necessario che i conoscenti si rivolgessero a "Chi l'ha visto?" per recuperarci, ma ce la cavammo con le nostre forze :-)

Fu davvero un'esperienza grandiosa ...

La Scozia invece, 800 chilometri più a nord, era stata esclusa dal giro per logici motivi di tempo e perché pensavamo che dovesse essere una meta fine a se stessa a causa dei presunti numerosi luoghi da vedere e da vivere, per cui questo desiderio venne accantonato, ma non dimenticato.

L'anno scorso riprendemmo in considerazione questo viaggio in Scozia ma, per risparmiare tempo, soldi, energie e considerato che ora i viaggi aerei sono più economici e pratici di molti anni fa, ci organizzammo in modo di volare fino ad Edimburgo, con l'opzione successiva di noleggiare un'auto in loco una volta che fossimo usciti dalla città.

Naturalmente c'era qualche piccola ansia dovuta al fatto che là le auto non solo circolano a sinistra, ma hanno la postazione di guida a destra, cosa che non avevo mai sperimentato, tuttavia il fatto di avere prenotato tre notti ad Edimburgo, su una decina di giorni disponibili, ci garantiva di avere il tempo sufficiente per abituarci all'ambiente, visitare la città a piedi e poi decidere il da farsi secondo un percorso ed un calendario completamente flessibili.

Questo fu l'antefatto di una nuova serie di esperienze.


Continua.

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