martedì 9 settembre 2014

San Juan Capistrano e la leggenda delle rondini


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8 febbraio 2014

#15

Terminati i 2 giorni disponibili a San Diego dobbiamo rientrare a Los Angeles ma, visto che siamo sulla strada, decidiamo per un ultimo colpo di coda in senso turistico.

Abbiamo qualche ora disponibile e così stabiliamo una sosta a San Juan Capistrano.

Il motto della città è "Preserving the Past to Enhance the Future" (conservare il passato per migliorare il futuro).

Penso che la frase contenga un'eccellente filosofia in generale e in quel luogo ha un significato particolare, controverso e proprio.

La nascita della località è legata alla storia delle Missions californiane.

Nella seconda metà del 1700 non esistevano ancora gli Stati Uniti e tutto il territorio della California, alta e bassa,  era dominato dagli Spagnoli.

Quando  Re Carlo III di Spagna si rese conto che gli Inglesi ed i Russi erano interessati a queste terre, in buona parte ancora inesplorate e abitate dai nativi locali, decise di precederli e incaricò alcuni frati, provenienti dall'attuale Messico, di fondare delle Missioni con lo scopo di controllare il territorio, di evangelizzare i nativi e trasformarli in cittadini spagnoli.

Talvolta in modo anche traumatico, nell'odierna California furono così costituite 21 Missioni lungo un percorso denominato "El Camino Real".

Con questi obiettivi Padre Junipero Serra, francescano di Maiorca, fondò nel 1776 la Missione intitolata a San Juan Capistrano.



Il nome deriva da Giovanni da Capestrano, giurista italiano e poi frate francescano; un prete evangelizzatore poi santificato, nato a Capestrano (provincia dell'Aquila) e vissuto attorno al 1400.

La vita, non sempre facile sia dentro che fuori la Missione, proseguì fino al 1812 quando un terremoto danneggiò gravemente la chiesa con le sue cupole.

Intanto già da due anni imperversava la guerra tra Spagna e Messico per l'indipendenza di quest'ultimo che, al termine, venne riconosciuta nel 1821.

Durante il periodo messicano il governo frazionò e vendette la Missione fin quando gli Stati Uniti vinsero la guerra contro il Messico e acquisirono l'alta California che divenne stato degli U.S.A. nel 1850.

La popolazione residente però era scontenta del fatto che le Missioni, in generale, fossero state trasformate in fattorie, negozi, bar e pensioni.

Si formò così un movimento di opinione costituito da parrocchiani, gente comune, filantropi, estimatori di bellezze storiche ed artistiche che domandò la restituzione dei terreni e degli edifici alla Chiesa Cattolica.

Nel 1865 Abramo Lincoln firmò un proclama con il quale esaudì la richiesta.

Da allora San Juan Capistrano è stata solo parzialmente ricostruita e le sue mura sono ancora lì a raccontare la loro complessa e difficile storia.



Proprio queste rovine hanno dato origine ad una leggenda curiosa e romantica.


Si racconta che nei primi anni del'900, Padre John O'Sullivan, Pastore della Missione San Juan Capistrano, un giorno vide un negoziante che, con un manico di scopa, stava abbattendo i nidi di rondine costruiti col fango situati sotto la grondaia del suo negozio.

Il Padre gli chiese cosa stesse facendo e il commerciante rispose che stava cacciando gli uccelli perché sporcavano e allontanavano i clienti.

Le rondini intanto volavano avanti e indietro per cercare di difendere inutilmente il loro nido.

"Ma dove andranno?" chiese il prete, "Non lo so, ma non qui perché stanno distruggendo la mia proprietà" rispose il negoziante.

Rivolgendosi ai volatili padre John disse: "Venite rondini, vi darò io il riparo. Alla Missione c'è spazio a sufficienza per tutti."

La mattina dopo vide le rondini occupate a costruire il nido all'interno della Missione fuori dalla chiesa dedicata a padre Junipero Serra.

Da allora la tradizione vuole che le rondini migrino per l'Argentina il 23 ottobre, giorno della morte di Capestrano e ritornino il 19 marzo per San Giuseppe, giorno della nascita di padre O' Sullivan.

Di certo c'è che le rondini sono gli abitanti più famosi di Capistrano e sono tanto famose quanto protette, al punto che, attualmente, la città è per legge un santuario degli uccelli.

Continua





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