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2 febbraio 2013
#10 di 16
Terminato il breve spuntino, abbiamo a disposizione alcune ore di sole del pomeriggio prima che il buio sopraggiunga e si faccia ritorno a Garmisch.
Per questa ragione decidiamo di vedere qualcosa nelle vicinanze del castello di Neuschwanstein.
Siamo in auto, dietro di noi ci sono Füssen, Schwangau e il Forggensee (lago di Forggen) e stiamo percorrendo quel tratto della Bundesstrasse (Strada statale) 17 verso nord-est identificato anche come RomantischeStrasse.
Un po' ci spiace pensare che ne percorreremo solo pochissimi chilometri rispetto agli oltre 350 che la costituiscono, ma sappiamo che i castelli reali di Hohenschwangau e di Neuschwanstein, appena visti, la rappresentano in modo più che soddisfacente.
Ci si guarda attorno constatando che il colore verde del suo paesaggio circostante è simultaneamente rilassante ed entusiasmante.
Poco oltre un cartello stradale ci indica il Santuario di Wies e decidiamo di raggiungerlo visto che si trova all'incirca sul nostro percorso.
Qualche chilometro nella campagna verde e poi lasciamo l'auto in un parcheggio vicinissimo alla Chiesa che ha un aspetto accurato.
Gli interni, purtroppo vietati da fotografare, sono anche fastosi, a conferma del fatto che fu edificata in stile Rococò.
Ancora una volta notiamo che l'ambiente naturale e le costruzioni umane qui hanno un qualcosa che sa di fiaba o forse siamo noi stessi che ormai ci siamo ben immedesimati in questo territorio e in questa atmosfera sottolineata dalla Romantische Strasse.
Proseguiamo in direzione Garmisch e in prossimità di Ettal, sede di una famosa Abbazia, troviamo le indicazioni per Linderhof.
Una volta arrivati, a differenza dei due castelli precedenti, dall'esterno non si vede nulla.
Prima della costruzione del castello di Linderhof il territorio apparteneva proprio alla vicina abbazia di Ettal poi, nell'Ottocento, Massimiliano II lo convertì realizzando un padiglione di caccia.
Suo figlio, Ludwig II, acquistò il terreno circostante con lo scopo di trasformarlo nel suo rifugio, anche se di lusso e prese spunto dal Petit Trianon di Versailles.
Fra le cose che caratterizzano Linderhof ci sono la Grotta di Venere, un ambiente artificiale ispirato alla Grotta Azzurra di Capri con tanto di stalattiti artificiali e un minuscolo laghetto sul quale galleggiava una piccola imbarcazione a forma di conchiglia dentro la quale il Re trascorreva molte ore in solitudine e in meditazione.
In questo periodo della sua vita Ludwig si era appesantito.
A causa della golosità per i dolci, la paura dei dottori e dei dentisti, perse i denti e tutto ciò minò la propria immagine e l'autostima.
Anche per questo motivo la sala da pranzo fu costruita con un tavolo "che si apparecchia da sé" su cui, per mezzo di un montacarichi costruito allo scopo, il cibo veniva trasportato dal piano sottostante direttamente sulla tavola in modo che il Sovrano non fosse disturbato dai camerieri mentre mangiava.
Da un punto di vista architettonico il Castello di Linderhof fu costruito in stile Rococò, molto di moda in quell'epoca e particolarmente apprezzato da Ludwig.
Anche gli ambienti esterni sono lussuosi e raffinati, in particolare la fontana alta 25 metri con il suo bacino, i giardini costruiti con forme geometriche e le cascate a gradini poste dietro la costruzione principale.
Continua.
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