venerdì 5 settembre 2014

San Diego - Coronado




20 settembre 2013


# 11

Riprendo un racconto che lasciai in sospeso un po' di tempo fa riguardo un'esperienza in California.


Conclusi un capitolo parlando di un'avventura a Disneyland e di qualche riflessione su questo argomento.

Il viaggio non terminò là, ma proseguì altrove.

Abbandono la sequenza cronologica fin qui usata per raccontare qualcosa di un altro luogo che visitammo abbastanza vicino a Los Angeles, San Diego.

Siamo verso la fine della vacanza, l'entusiasmo non è scomparso, ma facciamo i conti con la stanchezza accumulata nei giorni precedenti.

Il caldo preso all'interno, lontano dall'Oceano (ne parlerò a parte) ci ha un po' provati e la prima constatazione che facciamo appena scesi dalla macchina è che qui, nonostante il sole a picco del mese di luglio, si sta davvero bene.

Seppure siamo alla latitudine del nord della Libia la temperatura non raggiunge i 25 gradi.

San Diego si trova all'estremo sud statunitense sull'oceano Pacifico, al confine col Messico ed è ancora lambita dalla fredda corrente marina californiana che proviene dall'Alaska.
Durante due viaggi estivi abbiamo percorso buona parte della costa pacifica da Mendocino fino a qui e la temperatura è sempre stata bassa.

La corrente californiana è quella che genera il fenomeno delle nebbie anche estive a San Francisco, ma è anche quella che ci ha permesso di vedere le balene dal vivo a Point Reyes a causa della grande disponibilità di krill presente in queste acque fredde.

Questo flusso di acqua fredda è causa di un clima mite durante tutto l'anno, al punto che le temperature medie estive sono pochi gradi sopra le medie invernali, come se fosse sempre primavera.

San Diego deve il suo nome a Sebastian Vizcaino, un esploratore spagnolo che nel 1600 le diede il nome della sua nave ammiraglia.

Già a quel tempo gli esploratori si resero conto che il luogo aveva una geografia privilegiata  perché situato all'interno di un golfo a sua volta riparato da una penisola costiera lunga qualche chilometro che lo rendeva un porto sicuro.

Per la visita di questi luoghi noi disponiamo solo di un paio di giorni, gli ultimi e incominciamo il nostro giro proprio da qui.

Ci spostiamo alla periferia sud di San Diego  e imbocchiamo la Silver Strand.


Si tratta di una strada che corre su un istmo lungo una decina di chilometri che percorriamo da sud a nord e deve il suo nome ad un tipo di conchiglia di color argenteo che si trova sulla spiaggia.


Non ci sono scogliere, ma solo una striscia di terra che incomincia in  modo piuttosto acquitrinoso verso l'interno della baia, mentre sull'oceano presenta una bella spiaggia sabbiosa con dei bagnanti, molti dei quali vestiti.

In acqua non c'è quasi nessuno, è chiaro che la sua temperatura deve essere abbastanza bassa.

Poco più avanti il lato  che sembrava paludoso si trasforma in quello che è il Coronado Cays Park.


E' un insieme di grandi e belle villette che si affacciano sui canali interni, ciascuna delle quali ha il proprio attracco per le imbarcazioni private, tutte ben ormeggiate in fila.


Sorridiamo pensando che non è un posto per "comuni mortali" come noi, però ne apprezziamo la bellezza.

Ancora un po' più in là raggiungiamo l'hotel del Coronado che è una delle poche costruzioni di quel tipo ad essere considerata un monumento di valore storico.

Costruito alla fine del 1800 in legno, è ancora oggi un edificio ben tenuto al punto da essere classificato come un hotel di lusso ed è stato sede anche di set cinematografici come "A qualcuno piace caldo".



Poco oltre raggiungiamo l'imbarcadero di Coronado.


Dal molo si ha una veduta del centro di San Diego con i suoi grattacieli e lì attorno si trova un parco molto ben tenuto con negozietti vari e locali dove ci fermiamo a pranzare.

La penisola prosegue ancora verso nord per un paio di chilometri, c'è molto via-vai, ma non si può proseguire a causa della presenza dei militari perché qui ci sono le basi della stazione aeronavale della Marina degli Stati Uniti e dei Marines.
Ci rimane solo da riprendere la macchina e rientrare nella San Diego vera e propria perché, da un punto di vista amministrativo, Coronado è una città autonoma.

Questa volta cambiamo strada; sappiamo che l'unica "altura " della zona è un ponte stradale lungo circa 3 chilometri che unisce Coronado a San Diego.

La sua caratteristica è quella di avere un tracciato che compie una curva a quasi 90 gradi e sale fino a 60 metri di altezza per consentire il passaggio alle navi mercantili e militari sotto al manto stradale.

Quando lo imbocchiamo cerco di procedere abbastanza adagio per ammirare il panorama, ma i veicoli che mi seguono e la mancanza di un'area per sostare non mi danno la possibilità di distrarmi.

Visto che però non ci sono divieti di percorrerlo più di una volta, quando giungiamo al termine invertiamo la direzione e lo percorriamo di nuovo nei due sensi, riuscendo così a guardare in entrambe le direzioni.

Il panorama da lassù si presenta come un colpo d'occhio sul porto militare e mercantile di San Diego.




Continua

  




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