29 ottobre 2012
Meteorologicamente parlando, il pomeriggio non era certo dei migliori.
Eravamo rimasti chiusi in casa per buona parte della giornata per via del
maltempo.
Il classico cielo autunnale lombardo, un misto tra nebbia e pioggerellina
finissima capace di penetrare ovunque, fino alle ossa.
Non sono contrario al detto "casa, dolce casa" però mi piace
anche uscire, almeno a prendere una boccata di aria fresca.
In una domenica così caratterizzata, ci è sembrata una buona idea uscire
per una pizza in un luogo di montagna che conosciamo, sicuri del fatto che,
almeno in questa circostanza, non avremmo trovato il solito traffico stradale
né all'andata né al ritorno.
Giunti sul posto un po' in anticipo, percorremmo le solite stradine strette
fra i boschi, scivolose di pioggia, di foglie e già quasi buie.
Sembravano così diverse rispetto a quando d'estate erano piene di gente che
percorreva i luoghi dove, su alcuni prati attigui, ci si fermava a prendere il
sole o a cucinare barbecue mentre i ragazzi di solito giocavano al pallone o
altro.
Poco dopo entrammo nel ristorante e le sue luci, arrivando dall'esterno,
sembravano abbagliare; c'erano diverse persone arrivate lì chissà da dove,
visto che il paesino più vicino si trova a qualche chilometro di distanza.
Una pizza con verdure miste, peperoni compresi, un dolce e un caffè e poi
nuovamente all'esterno per una passeggiata digestiva.
Una passeggiata durata poco perché, d'un tratto, arrivò una nuvola bassa
che ridusse la visibilità a pochi metri di distanza, peggiorata anche dal fatto
che oramai era sceso il buio totale.
L'auto era un rifugio garantito anche dal freddo che incominciava ad essere
pungente.
La raggiungemmo in tempo prima di uno scroscio d'acqua, misi in moto ed
ingranai la prima.
La vettura accelerò e pochi istanti dopo si acceso alcune luci di
segnalazione rosse sul cruscotto, erano intermittenti.
Per prima cosa pensai ad un guasto anche se apparentemente funzionava tutto, poi mi venne in mente che lì nella zona alcuni trasmettitori talvolta creavano problemi ai circuiti elettronici con la radiofrequenza.
La situazione incominciava a diventare inquietante: la pioggia, il buio, le
nuvole basse, le lucine intermittenti dell'automobile, le curve, la strada
stretta, l'assenza di altri veicoli.
Procedevo a pochi kilometri/ora e poi di colpo un coniglio bianco mi
attraversò la strada.
Frenai, ma questo, anziché guadagnarsi velocemente l'altro ciglio, si mise
a correre in mezzo alla strada nella stessa direzione della mia auto, forse
sfruttando anche il fatto che i miei fari gli illuminavano il tracciato.
Finalmente accostò e feci per sorpassarlo ma lui riprese a correre in mezzo
alla strada zigzagando.
Visto che non c'era nessun altro ebbi l'idea di fermarmi e spegnere gli
anabbaglianti per pochi secondi.
Nel frattempo, più veloce della luce, mi feci un film mentale nel quale,
una volta che io avessi riacceso i fari, la povera bestiola impaurita si
sarebbe trasformata in un Coniglio Mannaro o, peggio ancora, in un coniglio con
le sembianze di Freddy Krueger, tipo "Nightmare", con tanto di ghigno
sadico, sanguinario e di artigli a forma di rasoi che mi avrebbero sfregiato la
carrozzeria della vettura.
E' pur vero che la pizza conteneva i peperoni, ma la digestione non era
ancora incominciata e non stavo certamente vivendo un incubo, però la
carrozzeria della macchina no, quella era off-limits, costasse quello che
costasse!
Riaccesi i fari e fui sorpreso di vederlo ancora lì in mezzo alla strada
nella nebbia e sotto la pioggia scrosciante, guardava nella mia direzione e gli
occhi scintillarono riflettendo la luce dei fari.
Non si era trasformato, anzi mi faceva una pena terribile vederlo lì in
quelle condizioni.
L'incubo, il nightmare, forse lo stava vivendo lui.
Ripartii lentamente e il coniglio riprese il percorso e pochi istanti dopo
accostò sul lato opposto.
Lo raggiunsi con cautela, lo affiancai e finalmente lui non si mosse così
potei accelerare un po'.
Poco dopo raggiungemmo la cima del passo, scendemmo sull'altro versante
meno piovoso e la nuvola bassa rimase sull'altro fianco della montagna insieme
al coniglio.
Chissà, forse era tornato indietro ad inquietare altri automobilisti o
semplicemente aveva raggiunto la propria tana.
Buon Halloween, ma attenzione a prendere sonno :-S
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