# 34
Ora è la volta dello Skywalk
vero e proprio che deve essere realizzato a ferro di cavallo a sbalzo sullo
strapiombo.
Sopra le fondazioni vengono
preparati dei supporti removibili su cui viene montata la struttura.
Il telaio è costituito da
travi in acciaio ricurve spesse 5 cm che vengono assemblate tra loro formando
una struttura scatolare alta circa 2 metri e larga poco meno di 1.
Durante la realizzazione
all’interno ci si può camminare, permettendo agli addetti di lavorarci e fare
le ispezioni necessarie.
Lo scatolato, così composto,
viene realizzato a doppio ferro di cavallo unito, di tanto in tanto, da
traverse di acciaio che conferiscono maggiore stabilità meccanica al sistema.
Infatti fattori da non
trascurare in questo ambiente sono la temperatura e il vento.
Sbalzi termici che vanno da
temperature sotto lo zero a oltre 45 gradi causano dilatazioni importanti nei
materiali.
Venti con velocità fino a 160
km/h in orizzontale e alcune decine di km/h in direzione verticale, ascendente
o discendente, fanno temere oscillazioni, effetti di risonanza meccanica e di
compromissione della struttura con conseguente rischio di caduta nel canyon
sottostante.
Questo fenomeno di
instabilità aerodinamica è conosciuto col termine di “Galloping”.
Un
esempio famoso riguarda il “Narrows Bridge” a Tacoma, nelle vicinanze di
Seattle.
Il 1°
luglio 1940 venne inaugurato questo ponte stradale lungo 1840 metri e alto 135,
sospeso sul canale a 60 metri di altezza.
Sebbene l’arcata
principale, lunga più di 850 metri, fosse stata progettata per resistere a
venti anche di 180 km/h, fin dall’apertura si verificarono delle visibili
oscillazioni della sua superficie nei giorni ventosi, al punto che venne
soprannominato “Galloping Gertie”, ovvero dinosauro al galoppo, per via
dell’effetto “montagne russe” che si percepiva quando lo si attraversava.
Il 7
novembre dello stesso anno un vento da soli 64 km orari provocò il fenomeno del
“Galloping”.
In
pratica, il vento costante a quella velocità fece oscillare e risuonare
meccanicamente il ponte con movimenti via via sempre più ampi finchè collassò
precipitando in acqua.
Un
docente di ingegneria, che stava studiando il moto della struttura, riuscì a
filmare anche il momento della caduta.
Al di là
dell’aspetto tragico e spettacolare della vicenda, che fortunatamente non causò
vittime, escluso un povero cane intrappolato in un’auto, l’esperienza insegnò
molto riguardo la stabilità delle strutture sospese e comunque esposte alla
forza del vento.
Ai fini della stabilità, i
progettisti dello Skywalk non si accontentano della struttura scatolare a
doppio ferro di cavallo vincolata, ma provvedono ad installare dei dispositivi
antismorzamento (damper) in caso di oscillazione della stessa.
Terminato l’assemblaggio si
passa alla verifica delle saldature per mezzo dei raggi X.
A questo punto si procede con
la posa del pavimento.
Per rendere la struttura
mozzafiato si pensa di costruirla trasparente, in modo da dare veramente
l’impressione di camminare nel vuoto.
Il pavimento è costituito
dalla sovrapposizione di 5 strati di vetro, per un totale di 8 cm di spessore,
incollati fra loro con un composto capace di migliorarne la trasparenza.
Ogni pannello, largo 1,2
metri e largo 3, pesa più di mezza tonnellata ed è calcolato per resistere ad
un peso di 488 kg per metro quadro, equivalente a circa 800 visitatori
complessivi.
L’accesso tuttavia sarà
consentito a 120 visitatori per volta, quindi la sicurezza è rispettata.
Il posizionamento di ciascuna
lastra avviene su un cuscinetto in schiuma assorbente atto a compensare i
movimenti delle travi di supporto e va a sostituire un pannello provvisorio di
acciaio, preventivamente posizionato per evitare che nuove flessioni della
struttura scatolare portante, a causa del peso aggiunto di volta in volta,
possano danneggiare le lastre di vetro già sistemate.
Anche il parapetto ricurvo
viene realizzato in vetro: alto 160 cm garantisce la sicurezza, permette di guardare
attraverso senza dare l’impressione di camminare in un ambiente chiuso.
Terminata anche questa fase
lo Skywalk è pronto per essere traslato orizzontalmente nella locazione
definitiva, sul vuoto.
Il telaio viene sollevato dai
cavalletti provvisori per le saldature e collocato su martinetti idraulici
mobili.
Usando un sistema di pali in
ferro circolari, sui quali scorrono i martinetti e 2 argani montanti su camion,
la struttura da 500 tonnellate viene spostata lentamente oltre il bordo del
canyon, bilanciando il peso man mano che lo Skywalk si sporge verso l’esterno.
La posizione finale, 21 metri
oltre il bordo, viene raggiunta in 2 giorni.
Manca ancora il fissaggio che
avviene abbassando i martinetti, posizionando la struttura sulle sue fondamenta
e saldandola agli 8 pilastri affioranti dal suolo.
Nel marzo 2007, dopo 2 anni e
mezzo di lavoro e 30 milioni di dollari, arriva il momento della cerimonia di
apertura: il capo spirituale degli Hualapai benedice lo Skywalk e i componenti della tribù, progettisti,
esecutori, personalità pubbliche e autorità, camminano sul pavimento di vetro
sospeso nel vuoto.
Pochi giorni dopo la
struttura viene aperta ai primi visitatori.
Anche se l’accesso è
regolamentato per motivi di sicurezza ed è vietato portare con sé attrezzatura
fotografica e materiale che, cadendo, potrebbe danneggiare il pavimento di
vetro, resta sicuramente un’emozione unica, un luogo, come desiderato dalla
tribù degli Hualapai, dove si può volare con le aquile.
Fonte : National Geographic.
Nessun commento:
Posta un commento