# 15
Non è tardi, ma siamo senza alloggio, tornare a Banchory ci
stuzzicherebbe, però non implicherebbe nulla di nuovo e poiché siamo qui nelle
Highlands scozzesi per vivere un’avventura turistica, che avventura sia!
Riprendiamo la macchina puntando il GPS verso Inverness e poi si
vedrà.
Riflettiamo ad alta voce su quanto abbiamo visitato finora, un
po’ per fare il punto della situazione e un po’ per esorcizzare quel filo di
incertezza che ci sta accompagnando dal giorno precedente.
Ripensiamo a ciò che
abbiamo visto ad Edimburgo, alla giornata di ieri dedicata allo spostamento in
auto con le nuove avventure di guida e alla giornata odierna che, fino a questo
momento, ci ha permesso di visitare e conoscere 2 castelli scozzesi famosi,
Dunottar e Balmoral, uno caratterizzato da vicende epiche e sanguinarie e
l’altro noto soprattutto per essere la residenza estiva della famiglia reale
inglese qui in Scozia.
Riscontriamo che in 5 giorni abbiamo “portato a casa” un bel
bagaglio di esperienza e siamo solo a metà dell’avventura: sicuramente ne
valeva la pena e siamo soddisfatti.
Mentre riflettiamo su questi argomenti, la vettura ci conduce
nel bel mezzo delle Highlands: le strade sono strettissime tant’è che due
macchine affiancate non ci passano.
Il problema è risolto dalla presenza di apposite piazzole, ogni
100 – 200 metri, dove le auto sono tenute a fermarsi e cedere il passaggio per
permettere di proseguire a coloro che incrociamo: sono i “Passing Place”.
Quando i guidatori s’incrociano viene spontaneo salutare e
ringraziare.
E’ buffo: non è solo un fatto di cortesia o educazione, ma è un
modo di socializzare, di condividere con chi incontri un’esperienza di guida
molto aspra, come se, in caso di difficoltà, tu potessi contare sulla presenza
e l’aiuto di un altro automobilista anziché limitarti a guardare gli immensi
pascoli e le immancabili pecore.
Mi viene da sorridere pensando a quanto sia lontano, non solo geograficamente, il modo di guidare nelle grandi città, solitamente caratterizzato da una certa quantità di nervosismo o di premura.
Ci chiediamo anche se i Reali inglesi, nel loro viaggio da
Londra a Balmoral debbano affrontare queste situazioni di piccolo disagio, ma
molto in fretta ci rispondiamo che, con tutta probabilità, loro avranno a
disposizione almeno un elicottero.
Ci divertiamo a speculare se un velivolo solo possa essere
sufficiente a trasportare i Reali, lo staff, i vestiti, i viveri e poi i tailleur,
cappelli e cappotti della Regina, la Corona, i gioielli e chissà cos’altro
ancora ( forse gallette di riso e scatolette di tonno o carne come viveri di
emergenza, addirittura anche un trono di scorta?!?! ^_^)
Improvvisamente m’ immagino uno stormo di elicotteri scortati da
aerei militari…
Ok, sto esagerando, torniamo con le ruote per terra.
A proposito di cose militari, apro un inciso.
Voglio aggiungere che, una
volta tornati a casa e aver rivisto sulle carte geografiche questo tratto
d’itinerario, abbiamo constatato di avere percorso anche stradine militari e
quindi ecco spiegati i dubbi derivati da indicazioni a volte parziali e
incomplete fornite da GPS e carte geografiche!
In ogni caso dopo alcuni chilometri raggiungiamo un nuovo
paesino che sembra riaprirci le porte della civiltà.
Proseguiamo lungo strade che non sono trafficate e poco dopo le
18 arriviamo ad Inverness, ci guardiamo in giro per trovare una sistemazione.
Usciamo dal centro in direzione sud verso il lago, il Loch Ness,
alla ricerca di un B&B.
Ne vediamo alcuni liberi e altri no, però attorno non c’è nulla
di interessante così decidiamo di proseguire verso il lago sperando di trovare
un paesino più caratteristico con alloggi e ristoranti, forti del fatto che
alla peggio saremmo potuti tornare ad Inverness.
M’intriga parecchio l’idea di dormire in qualche luogo sul Loch
Ness, forse dentro di me, nella fanciullezza, il terribile mostro del quale ho
sentito parlare tante volte ha lasciato il segno e, in ogni caso, è una delle
mete che ci eravamo prefissate.
La carta geografica mostra una protuberanza sul lago Ness: è
indicato un paese e quella potrebbe essere la meta.
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