# 14
Non viaggiamo per molti chilometri quando sulla destra una targa in
granito formalizza il nostro ingresso nelle Highlands scozzesi.
Non può mancare la foto di rito anche se ciò ci “costa” un’inversione
di marcia, compiuta con estrema attenzione perché qui, nonostante il poco
traffico, il rischio di guida contromano è sempre in agguato.
Ormai siamo nel Cairngorms National Park e il paesaggio comincia a
trasformarsi.
Non vediamo molto di più che colline e prati, però l’ambiente comincia
ad essere più aspro e la vegetazione più selvaggia.
Sappiamo di essere nelle vicinanze del Castello di Balmoral, ma non
troviamo le indicazioni per raggiungerlo e neppure la carta geografica serve a
molto.
Mi ero premunito segnando le coordinate geografiche sul GPS, tuttavia
persino il navigatore mi indica delle strade strettissime in mezzo al nulla, con
l’asfalto rovinato, facendomi dubitare che mi possano condurre alla meta.
Stiamo già per rinunciare quando un’indicazione stradale ci viene in
soccorso confermandoci che siamo vicinissimi.
La strada torna ad essere normale, comunque stretta e rapidamente
troviamo il parcheggio per le auto senza vedere il castello.
Percorriamo a piedi il ponte sul
fiume Dee: è poco profondo, ma abbastanza largo e con una discreta corrente.
Gli alberi e i prati verdi abbelliscono le sue rive, mentre le sue
acque sono apprezzate per la pesca al salmone; una volta attraversatolo
raggiungiamo l’ingresso.
Esposto sulla cancellata c’è lo stemma del castello che riporta la
frase “Nemo me impune lacessit” (Nessuno mi aggredisce impunemente”, motto
della Scozia, delle Guardie scozzesi, etc. che, secondo me, la dice lunga sul
temperamento di queste popolazioni, almeno nel passato.
Saliamo su una specie di roulotte aperta trainata da un fuori-strada e
rapidamente raggiungiamo il Castello vero e proprio, finalmente visibile.
In alternativa (lo abbiamo fatto al ritorno) è possibile raggiungerlo a
piedi in circa 15 minuti percorrendo una stradina asfaltata che attraversa un
bosco fitto molto scenico e particolarmente curato.
Il Castello di Balmoral si presenta con un caratteristico aspetto
neogotico, caratterizzato da torri angolari.
Oggi è la residenza privata estiva scozzese della famiglia reale
inglese.
La Regina Vittoria fu molto affezionata a questo luogo tant’è che lo
descrisse come “il mio caro paradiso nelle Highlands”; per questa ragione,
oltre alla bellezza architettonica e ad un’antica ferrovia che transitava a
pochi chilometri di distanza, divenne famoso nel tempo.
Attualmente è turisticamente visitabile in primavera e in estate,
escluso il periodo (solitamente in agosto) in cui la famiglia reale è presente.
Si può passeggiare per i giardini, il parco, mentre all’interno (non
fotografabile) è consentita la visita della sala da ballo dove, fra le altre
cose, sono esposti alcuni degli abiti indossati dall’attuale Regina, Elisabetta
II.
Non si possono frequentare invece le altre stanze perché considerate
“private” della famiglia reale.
Al di là dell’imponenza e della bellezza oggettiva del castello con il
suo parco, personalmente ho apprezzato anche quel senso di solitudine o
comunque di ambiente naturale molto appartato e lontano dal mondo reale, determinato
dalla vastità del territorio nel quale sorge.
Camminando fra i giardini del castello, abbiamo visto anche le scuderie
reali; è facile immaginare il piacere di cavalcare in questo ambiente tra prati
e boschi dove è possibile incontrare cervi e altri animali.
Effettivamente Balmoral è il luogo che si prefigge di essere: una
residenza dove trascorrere delle giornate tranquille nella natura, lontano
dalle incombenze (Reali) quotidiane.
Il giro impegna meno di un paio d’ore di tempo che però sono
sufficienti per dare uno sguardo dentro la vita della famiglia reale inglese,
almeno per quanto riguarda il mondo delle loro vacanze estive.
Terminata la visita, saliamo in macchina e facciamo il punto della
situazione.
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