venerdì 9 gennaio 2015

Dunottar Castle

Inizio


# 13

Siamo nuovamente in strada e ripercorriamo all’indietro gli ultimi 30 km fatti.
La sensazione provata ieri di esserci sperduti nel nulla è sparita perché, alla peggio, questa sera torneremo nello stesso alloggio appena lasciato.
Mi guardo un po’ attorno mentre guido rilassato e constatiamo che il verde della regione scozzese dell’Aberdeenshire assomiglia molto alla campagna inglese: piccole alture sfumate e prati verdissimi a perdita d’occhio.

L’ambiente è piacevole e distensivo, per ora non abbiamo incontrato i paesaggi aspri e selvaggi che immaginavo di vedere.

Raggiungiamo il Mare del Nord e poi il castello di Dunottar.

Dominano ancora le nuvole e la foschia, ma s’intravvede qualcosa di più, quanto basta per giustificare la visita.

Qualche passo a piedi per raggiungere il sito, poi mi accorgo che se a volte l’uomo è in grado di modificare la natura, in questo caso è stata la natura ad indurre l’uomo a costruire questa fortezza.

Voglio dire che in questo posto non poteva sorgere altro che un castello o una roccaforte.

Ormai è in rovina e restano solo alcune mura edificate su una radura erbosa collocata in cima ad uno sperone di roccia che penetra nel mare.

Un sentiero si addentra nel profondo verde prima di raggiungere il castello che, circondato per tre lati da un burrone, sembra ancora più slanciato di quanto non sia in realtà.

La visibilità limitata e le scogliere rendono il luogo ancora più suggestivo e inquietante.

Il contrasto d’immagine è evidente: da una parte prati verdissimi che sembrano campi da golf e, di contro, scogliere ripide su un mare mosso, grigio e tetro come il cielo, mucche al pascolo, due gabbiani che tubano nel loro nido d'erba soffice costruito tra le rocce e poi un sentiero che, per mezzo di un ponte di legno, attraversa un piccolo ma ripido ruscello le cui rive sono colorate con il giallo delle ginestre.










Alcune insegne descrivono parti della sua storia raccontando di sanguinose battaglie consumatesi qui.

Vedendo la sua spettacolare posizione, non mi stupisco che Dunottar Castle venne assediato più volte, ma fu conquistato soltanto dalle cannonate degli Inglesi di Oliver Cromwell.

In questo luogo William Wallace diede fuoco ad una cappella piena di soldati inglesi.

Sempre a Dunottar, considerato il luogo più sicuro del Regno, furono conservati i gioielli della corona di Scozia, ma fu anche qui che vennero imprigionate 167 persone in condizioni squallide per essersi rifiutate di abiurare la propria religione.

Soddisfatti di questa visita ci allontaniamo dal castello e riprendiamo, ormai per la terza volta, la strada che ci riporta a Banchory, dove arriviamo in tarda mattinata.

Poiché è presto  decidiamo di proseguire, non sappiamo bene fin dove, forse arriveremo ad Inverness, ma lungo questa strada dovremmo trovare il Cairngorms National Park nel cui interno si trova anche il Castello di Balmoral.










 

Continua


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