# 13
Siamo nuovamente in strada e ripercorriamo all’indietro gli ultimi 30
km fatti.
La sensazione provata ieri di esserci sperduti nel nulla è sparita
perché, alla peggio, questa sera torneremo nello stesso alloggio appena
lasciato.
Mi guardo un po’ attorno mentre guido rilassato e constatiamo che il
verde della regione scozzese dell’Aberdeenshire assomiglia molto alla campagna
inglese: piccole alture sfumate e prati verdissimi a perdita d’occhio.
L’ambiente è piacevole e distensivo, per ora non abbiamo incontrato i
paesaggi aspri e selvaggi che immaginavo di vedere.
Raggiungiamo il Mare del Nord e poi il castello di Dunottar.
Dominano ancora le nuvole e la foschia, ma s’intravvede qualcosa di più,
quanto basta per giustificare la visita.
Qualche passo a piedi per raggiungere il sito, poi mi accorgo che se a
volte l’uomo è in grado di modificare la natura, in questo caso è stata la
natura ad indurre l’uomo a costruire questa fortezza.
Voglio dire che in questo posto non poteva sorgere altro che un
castello o una roccaforte.
Ormai è in rovina e restano solo alcune mura edificate su una radura
erbosa collocata in cima ad uno sperone di roccia che penetra nel mare.
Un sentiero si addentra nel profondo verde prima di raggiungere il
castello che, circondato per tre lati da un burrone, sembra ancora più
slanciato di quanto non sia in realtà.
La visibilità limitata e le scogliere rendono il luogo ancora più
suggestivo e inquietante.
Il contrasto d’immagine è evidente: da una parte prati verdissimi che
sembrano campi da golf e, di contro, scogliere ripide su un mare mosso, grigio e
tetro come il cielo, mucche al pascolo, due gabbiani che tubano nel loro nido
d'erba soffice costruito tra le rocce e poi un sentiero che, per mezzo di un
ponte di legno, attraversa un piccolo ma ripido ruscello le cui rive sono
colorate con il giallo delle ginestre.
Alcune insegne descrivono parti della sua storia raccontando di
sanguinose battaglie consumatesi qui.
Vedendo la sua spettacolare posizione, non mi stupisco che Dunottar
Castle venne assediato più volte, ma fu conquistato soltanto dalle cannonate
degli Inglesi di Oliver Cromwell.
In questo luogo William Wallace diede fuoco ad una cappella piena di
soldati inglesi.
Sempre a Dunottar, considerato il luogo più sicuro del Regno, furono
conservati i gioielli della corona di Scozia, ma fu anche qui che vennero
imprigionate 167 persone in condizioni squallide per essersi rifiutate di
abiurare la propria religione.
Soddisfatti di questa visita ci allontaniamo dal castello e riprendiamo,
ormai per la terza volta, la strada che ci riporta a Banchory, dove arriviamo
in tarda mattinata.
Poiché è presto decidiamo di
proseguire, non sappiamo bene fin dove, forse arriveremo ad Inverness, ma lungo
questa strada dovremmo trovare il Cairngorms National Park nel cui interno si
trova anche il Castello di Balmoral.
Continua
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