# 22
Lasciamo Portree dietro di noi
imboccando una strada secondaria, la A850, che ci porta nell’ovest dell’isola,
poi a Dunvegan e qui iniziamo il ritorno verso Broadford costeggiando un tratto
del lato ovest di Skye lungo la A863.
In questa zona la costa è più
frastagliata che mai e i luoghi che stiamo visitando sono al di sopra di ogni
più rosea aspettativa.
Siamo sul Loch Harport dove un braccio
di mare arzigogolato s’insinua nell’entroterra collinare.
Casette bianche, pascoli verdi, piccole
imbarcazioni da pesca e da diporto, le immancabili pecore dalla faccia nera
(blackface sheep), che sono caratteristiche di questi luoghi, creano un mix
incredibile di paesaggio abbellito ulteriormente dal cielo nuvoloso che a
tratti lascia filtrare delle lame di luce.
Mentre osservo un po’ in lontananza
alcune mucche al pascolo, un raggio di sole schiarisce l’erba verdissima che i
bovini brucano.
Rispetto allo sfondo, più buio per le
nuvole, sembra che il prato sia stato colorato con un gigantesco evidenziatore
verde fluorescente.
Non avevamo mai visto luoghi di questo tipo così belli e caratteristici per cui quando saliamo in auto lo facciamo con
un certo dispiacere.
Ora siamo vicini alla nostra meta serale, Broadford, che raggiungiamo giusto per l’ora di cena.
Una volta rifocillati c’è ancora tempo
per visitare qualcosa di questa
cittadina che ci aveva subito fatto una buona impressione.
Del resto a queste latitudini il sole a
giugno tramonta tardi, quindi sfruttiamo al meglio la luce raggiungendo a piedi
il vicino porticciolo.
Poche e piccole imbarcazioni sono
ormeggiate al riparo del mare e forse ancora di più dal vento.
Le nasse dei pescatori, reti di varia
forgia, galleggianti e cime sono allineati a fianco di un muretto; nessuna
chiusura, nessun blocco per impedirne il furto, ma probabilmente qui funziona
così.
La gente si conosce tutta e il rispetto
è reciproco.
Alcune barche rosse ancorate ad un altro
molo spiccano in lontananza, sembra che la marea abbia intenzione di metterle a
secco così come sta facendo con alcune strisce di terra che ha già fatto
emergere.
Il panorama è tipico di questi luoghi e
una nube temporalesca sullo sfondo ci disillude sul fatto che il raggio di sole
basso sull’orizzonte, che ora sta illuminando l’ambiente, possa essere presente
anche l’indomani.
Del resto di questi posti si dice che è
possibile vedere le 4 stagioni in una sola giornata e nella nostra breve
esperienza sappiamo di averne viste già tre, francamente mi auguro proprio di
non trovare la neve.
Il mattino seguente apriamo la finestra
della camera e vediamo che il mare ha lasciato momentaneamente molto spazio
alla terraferma, le barche che avevamo visto la sera prima a mezz’acqua ora
sono all’asciutto totalmente.
Oggi torneremo a Drumnadrochit, ma prima
di partire vogliamo fare una passeggiata qui a Broadford lungo una passerella
di legno che, attraversando uno stretto ruscello, conduce in un piccolo parco
verde dotato di area da pic-nic.
Il luogo visivamente è invitante, ma
l’ora non è quella giusta e neppure la temperatura e il vento invogliano ad una
sosta, quindi prendiamo auto e bagagli per tornare sul Loch Ness.
Mentre ripercorriamo il ponte che
collega Skye con il resto della Scozia siamo consci che questo posto meritava una
visita molto più prolungata.
Ci convinciamo che prima o poi ci
torneremo e forse non basterà neppure un’altra volta perché qui molte cose
meritano di essere viste, riviste e vissute con i tempi naturali che questi
luoghi suggeriscono.
Sono sicuro che, fra le regioni che ho
visitato, l’isola di Skye sia una di quelle più belle da un punto di vista
ambientale.
Mi ha conquistato e credo che se fra
qualche decennio non dovessi essere più qua a raccontare di questi viaggi, uno dei luoghi in cui
potreste incontrare il mio spirito è proprio qui, sull’isola di Skye insieme ai
suoi monti, ai fiordi, alle brume, al vento, ai laghi e al mare.
Qui, dentro i luoghi selvaggi, sotto un
cielo che varia continuamente, che alimenta i grigiori, i colori, le luci e le
ombre degli infiniti pascoli, qui dove fioriscono le brughiere e le eriche insieme alle leggende di Elfi e Fate,
qui dove aleggia un certo misticismo celtico.
Arrivederci Skye.