# 20
Ci siamo lasciati alle spalle le gesta di Roderick Mackenzie e continuiamo a percorrere la Glen Moriston lungo
la A87 nel punto in cui affianca il piccolo Loch Cluaine.
Mentre scrivo, mi rendo conto del fatto che i nomi di questi posti sono
tutt’altro che mnemonici e poco noti, ma li sottolineo di proposito perché
qualcuno, se fosse interessato leggendo questo scritto, potrebbe recuperare in
fretta le informazioni principali per decidere se inserire o no queste località
nella pianificazione del proprio viaggio.
Il lago non è per niente grande, sarà lungo una decina di chilometri,
ma offre un panorama unico nonostante la presenza di molte vallate simili ed
altrettanti loch in questa area delle Highlands scozzesi.
Entriamo ora nel distretto amministrativo di Skye and Lochalsh, diventato parte integrante del più ampio “The Highland
Council” dal 1996.
Terminato il lago la strada
risale, ma non si ha neppure il tempo di metabolizzare i nuovi scorci che s’incomincia
a scendere.
Pochissimi chilometri dopo
vediamo in lontananza altra acqua, un
altro loch; ci avviciniamo e constatiamo che sulle
rive sono visibili i segni della marea per cui capiamo che non si tratta di
acqua dolce ma di un braccio interno di mare abbastanza stretto da vedere
agevolmente l’altra sponda.
Ancora poca strada e raggiungiamo una nuova meta che
ci eravamo prefissati: l’ Eilean
Donan Castle.
Non abbiamo ancora parcheggiato l’auto che siamo
colpiti dalla sua bellezza e dal suo modo di essere veramente caratteristico,
non solo per la costruzione in sé, quanto per la scenicità del luogo in cui
sorge.
Se il nome non vi dice nulla vi do un aiutino:
pensate ai film “Highlander”, a “007 Il mondo non basta” o a “Un amore di
testimone” con Michelle Monaghan, Patrick Dempsey, Kevin McKidd (questi ultimi due attori
sono notissimi anche nella serie di “Grey’s Anatomy”).
Un po’ perché
la coda per l’ingresso al castello è lunga, un po’ perché abbiamo a
disposizione solo il pomeriggio e l’indomani mattina per una visita di questa
zona, riprendiamo l’auto e costeggiamo il Loch Alsh fino all’accesso del ponte
che ci conduce finalmente sull’isola di Skye.
Siamo nel
primo pomeriggio e guido abbastanza lentamente perché stiamo cercando un
alloggio e contemporaneamente voglio godermi lo spettacolo di una natura molto
generosa dal punto di vista scenografico.
La prima
località che incontriamo è Broadford: si presenta come un piccolo paesino
grazioso, la segnaletica sulla strada ci indirizza verso un B&B affacciato
sul mare e pochi minuti dopo siamo sistemati per la prossima notte.
Ora davvero
tiriamo un sospiro di sollievo perché abbiamo in tasca le prenotazioni per le
notti sino al termine delle ferie; una qui, due a Drumnadrochit e una in
quell’hotel di Edimburgo dove, anche se ci sembra che siano passati degli anni,
abbiamo alloggiato durante le prime notti di questa vacanza.
Depositiamo i
bagagli, una rinfrescata e via a goderci questo pomeriggio sull’isola di Skye
dove, una volta tanto, il cielo ci regala anche qualche occhiata di sole.
Ci lasciamo
alle spalle la sistemazione, saliamo in auto e ci spingiamo in direzione
nord-ovest, quanto più possibile nel cuore di questa isola.
In brevissimo
tempo ci rendiamo conto che questo non è un luogo da visitare in un giorno o
due, ma meriterebbe una vacanza intera.