venerdì 17 ottobre 2014

Arata Isozaki

Arata Isozaki è un nome che ai non addetti ai lavori probabilmente non suggerisce molto, eppure anche in Italia ha raggiunto un grande livello di successo per i numerosi progetti costruttivi dei quali è artefice.

Sto parlando di un celebre architetto giapponese che a Milano è diventato particolarmente noto per via della Torre che porta il suo nome, ancora in fase di realizzazione da parte di CityLife.

CityLife è la società impegnata nella riqualificazione dell’area che, fino ad un recente passato, fu occupata dal polo urbano della Fiera di Milano.

255.000 mq iniziali nel cuore di Milano, poi ampliati a 360.000, che devono essere convertiti in un armonico mix di costruzioni, negozi, servizi, uffici, abitazioni, inseriti in un grande parco cittadino che avrà uno sviluppo complessivo di 170.000 mq.

La Torre Isozaki, progettata anche dall’architetto italiano Andrea Maffei, fa parte di una triade di alti edifici denominati appunto Tre Torri, (da cui il nome della fermata della linea M5 in fase di costruzione che transiterà anche da questa zona) che comprenderanno la Torre Hadid, soprannominata “Lo Storto” (170 metri per 43 piani), la Torre Libeskind, soprannominata “il Curvo” (165 metri per 30 piani) e la Torre Isozaki stessa , soprannominata “Il Dritto”.

Quest’ultima, con i suoi 50 piani e 207 metri dal piano strada, è l’edificio a tetto più alto in Italia.

Ho avuto l’opportunità di poter salire fin sul tetto ed è stata un’esperienza davvero unica, molto emozionante, coinvolgente ed istruttiva.

Anche se in  minima parte, permette di comprendere quanto lavoro, quanta professionalità e competenza, (dal progetto alla logistica, alla costruzione, alla sicurezza), quali sforzi debbano essere compiuti per portare a termine un edificio di questo tipo.

Nonostante una giornata non particolarmente brillante da un punto di vista meteorologico, l’ascesa al tetto mi ha permesso di ammirare il sottostante tessuto urbano di Milano, una città talvolta ferita nella propria antica identità e nella sua storia, ma che ha una gran voglia di rinascere, di svilupparsi, crescere e migliorarsi.

Le fotografie scattate da quassù illustrano una città densa di costruzioni, ma anche attenta ai propri giardini e al verde.

Il nuovo Centro Direzionale visto da qui esprime uno skyline mozzafiato che quasi mette in ombra il vecchio grattacielo “Pirellone”.

Poi, da un angolo inedito, si possono osservare le costruzioni del Duomo e del Castello Sforzesco col Parco Sempione e la sua torre Branca vicina alla Triennale e all’Arena Civica, l’Ippodromo San Siro Milano che si presenta come una gigantesca macchia verde, lo Stadio, l’antico velodromo Vigorelli, il nuovo complesso del Portello con l’annessa Fiera Milano City.

In ultimo, non per bellezza ma solo per ordine cronologico, si può ammirare la storica fontana “Le Quattro Stagioni” in piazza Giulio Cesare, restituita da CityLife alla città di Milano e inserita in un nuovo giardino che sono stati inaugurati  giusto due giorni fa, il 15 ottobre.





















 
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