Arata Isozaki è un nome che ai non addetti
ai lavori probabilmente non suggerisce molto, eppure anche in Italia ha
raggiunto un grande livello di successo per i numerosi progetti costruttivi dei
quali è artefice.
Sto
parlando di un celebre architetto giapponese che a Milano è diventato
particolarmente noto per via della Torre che porta il suo nome, ancora in fase
di realizzazione da parte di CityLife.
CityLife
è la società impegnata nella riqualificazione
dell’area che, fino ad un recente passato, fu occupata dal polo urbano della Fiera
di Milano.
255.000 mq iniziali nel cuore di Milano, poi ampliati a 360.000, che
devono essere convertiti in un armonico mix di costruzioni, negozi, servizi,
uffici, abitazioni, inseriti in un grande parco cittadino che avrà uno sviluppo
complessivo di 170.000 mq.
La Torre Isozaki, progettata anche dall’architetto italiano Andrea
Maffei, fa parte di una triade di alti edifici denominati appunto Tre Torri,
(da cui il nome della fermata della linea M5 in fase di costruzione che
transiterà anche da questa zona) che comprenderanno la Torre Hadid,
soprannominata “Lo Storto” (170 metri per 43 piani), la Torre Libeskind, soprannominata “il Curvo” (165
metri per 30 piani) e la Torre Isozaki stessa , soprannominata “Il Dritto”.
Quest’ultima, con i suoi
50 piani e 207 metri dal piano strada, è l’edificio a tetto più alto in Italia.
Ho avuto l’opportunità
di poter salire fin sul tetto ed è stata un’esperienza davvero unica, molto
emozionante, coinvolgente ed istruttiva.
Anche se in minima parte, permette di comprendere quanto
lavoro, quanta professionalità e competenza, (dal progetto alla logistica, alla
costruzione, alla sicurezza), quali sforzi debbano essere compiuti per portare
a termine un edificio di questo tipo.
Nonostante una giornata
non particolarmente brillante da un punto di vista meteorologico, l’ascesa al
tetto mi ha permesso di ammirare il sottostante tessuto urbano di Milano, una
città talvolta ferita nella propria antica identità e nella sua storia, ma che
ha una gran voglia di rinascere, di svilupparsi, crescere e migliorarsi.
Le fotografie scattate
da quassù illustrano una città densa di costruzioni, ma anche attenta ai propri
giardini e al verde.
Il nuovo Centro
Direzionale visto da qui esprime uno skyline mozzafiato che quasi mette in
ombra il vecchio grattacielo “Pirellone”.
Poi, da un angolo
inedito, si possono osservare le costruzioni del Duomo e del Castello Sforzesco
col Parco Sempione e la sua torre Branca vicina alla Triennale e all’Arena
Civica, l’Ippodromo San Siro Milano che si presenta come una gigantesca macchia
verde, lo Stadio, l’antico velodromo Vigorelli, il nuovo complesso del Portello
con l’annessa Fiera Milano City.
In ultimo, non per
bellezza ma solo per ordine cronologico, si può ammirare la storica fontana “Le
Quattro Stagioni” in piazza Giulio Cesare, restituita da CityLife alla città di
Milano e inserita in un nuovo giardino che sono stati inaugurati giusto due giorni fa, il 15 ottobre.
Fonti: